Quando si parla di WhatsApp, è sempre meglio non fidarsi di nessuno: la “truffa dell’amico” – con cui sono già stati raggirati tantissimi utenti – sta continuando a circolare.
La cosiddetta “truffa dell’amico” ha preso piede negli scorsi mesi e continua ad essere sfruttata dai malintenzionati, intenti ad appropriarsi degli account degli utenti ignari. Come nel caso di tante altre piattaforme (tra cui Instagram e Facebook), è sempre meglio prestare attenzione ai messaggi e non fidarsi subito delle richieste ricevute, soprattutto quando ci sembrano particolarmente insolite.
I raggiri online sono sempre stati molto diffusi, non solo su piattaforme come WhatsApp ma anche sui vari social e siti online. Vista la sua popolarità, non dovrebbe sorprenderci il fatto che hacker e malintenzionati ricorrano proprio all’app di messaggistica più scaricata in assoluto per le loro attività disoneste. “Phishing” è il termine che designa tali truffe e fa riferimento ai tentativi usati per appropriarsi delle informazioni personali degli utenti (ossia per “pescarle”) prendendosi gioco di questi ultimi.
Gli hacker, solitamente, si servono di messaggi che puntano proprio ad ottenere i dati privati dei malcapitati. Che sia tramite mail, sms o via chat, le conversazioni ruotano intorno alla richiesta di informazioni che hanno a che vedere con nome, cognome e dati sensibili vari (per esempio password o iban bancari) che verranno poi usati per i loro scopi. Negli scorsi mesi, su WhatsApp si è fatta largo la “truffa dell’amico”, che è già riuscita a raggirare tantissimi utenti e continua ad essere molto diffusa.
WhatsApp, come riconoscere l’ultima frode e difendersi
L’ultima trovata dei malviventi si fonda sull’invio di un messaggio che recita: “Ciao, non ti contatto da molto tempo. Non so se ti ricordi ancora di me, quindi ti ho inviato una mia foto. Mi manchi molto. Come stai?”. Proseguendo, il presunto amico spiega di aver cambiato account, invitando la vittima ad aggiungere il suo nuovo numero. “Possiamo connetterci meglio qui” viene affermato in conclusione. Al testo fa seguito un link, usato dagli hacker per accaparrarsi dei dati degli utenti che cascano nella truffa.
Per questo motivo, è fondamentale non aprire mai gli indirizzi inviati dai numeri che non abbiamo salvato. A maggior ragione, se ci contattano con messaggi sospetti. Un altro elemento che concorre a riconoscere il raggiro, è sicuramente il numero di cellulare. Inizia con un prefisso internazionale (+91) anziché il classico +39 dell’Italia. Davanti a messaggi come questi, la cosa migliore da fare è non rispondere in alcun modo e bloccare il contatto, per poi eliminare la chat. Infine, se la crittografia end-to-end non è ancora attiva sul dispositivo, consigliamo vivamente di farlo accedendo alle Impostazioni di WhatsApp.