Vuoi vendere casa? Forse è meglio fare prima due conti, da oggi questa è la cifra che pagherai di tasse

Spesso si vende casa per ottenere un profitto da utilizzare per varie ragioni, ma bisogna sapere che questo profitto non è netto e che in alcuni casi è necessario versare delle tasse sul ricavato.

La scelta di vendere una casa viene fatta in varie situazioni. C’è ad esempio chi non ha più la possibilità di sostenere le rate del mutuo e decide di estinguerlo con il ricavato della vendita per poi investire il rimanente in un’abitazione che abbia un costo inferiore a quella venduta, chi la vende perché ha a disposizione più case e chi invece lo fa perché trattandosi di un bene ricevuto in eredità ha la possibilità di spartire meglio le quote del lascito con gli altri beneficiari. Esiste ovviamente il caso in cui la vendita viene fatta per semplice voglia o necessità di cambiare zona o città.

Prima di addentrarsi in questo processo, però, è bene sapere che la legge prevede la tassazione del ricavato della vendita in alcuni casi, dunque che la somma che riceverete dalla transazione non sarà necessariamente netta. La regola generale prevede che venga tassata la plusvalenza, ovvero quanto si ottiene in più dalla vendita rispetto a quello che era stato il prezzo d’acquisto.

Tuttavia ci sono delle eccezioni che fanno sì che ci siano casi in cui la plusvalenza non viene tassata e casi in cui anche in mancanza di plusvalenza è necessario versare delle tasse.  C’è poi da considerare come a parte il caso in cui la casa venduta sia stata ricevuta in eredità.

Vendita casa: quali sono i casi in cui il ricavato viene tassato

Abbiamo detto che la regola generale prevede la tassazione in caso di plusvalenza, va specificato però che il venditore ha la possibilità di scegliere se sottoporre la vendita a tassazione ordinaria o separata. Nel caso di tassazione ordinaria la percentuale varia in base a quanto sia grande la plusvalenza:

Tasse sulla vendita dell'immobile
Quando bisogna pagare le tasse sulla vendita dell’immobile – designmag.it
  • fino a 28mila euro al 23%
  • fino a 50mila euro al 35%
  • sopra i 50mila euro al 43%

Con la tassazione separata, invece, la tassazione della plusvalenza rimane fissa al 20%, questo può essere un bene in qualsiasi caso, soprattutto se la plusvalenza è molto elevata. A questo discorso vanno aggiunte comunque le eccezioni, visto che in caso di vendita della prima casa si pagano le tasse per la plusvalenza solo ed esclusivamente se non sono passati 5 anni dall’acquisto dell’immobile.

Lo stesso discorso vale anche per la seconda casa, per una casa ottenuta per successione e per una casa ottenuta con una donazione che è stata venduta sempre dopo i 5 anni dall’ottenimento. Per quanto riguarda la successione, la regola generale dice che non sono dovute mai le tasse sulla plusvalenza, ma questo non è vero se la cessione dell’immobile avviene 5 anni dopo aver ricevuto il bene in eredità.

Chi ottiene una casa in eredità, inoltre, potrebbe essere costretto a pagare una tassa di trascrizione nel caso in cui il passaggio sia avvenuto in modo tacito e non esplicito. Infine ci sono le spese per l’atto notarile, queste però sono sempre a carico del compratore.

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