Chi abita in una casa in affitto troverà molto utile sapere come vanno ripartite le spese tra inquilino e proprietario. Vediamolo di seguito.
Sia l’inquilino che il proprietario di una casa in affitto sono chiamati a pagare tutta una serie di spese che possono riguardare sia la manutenzione dell’immobile che le tasse e le imposte relative all’abitazione in questione. Ma come si dividono tali spese?
Chi deve pagare, ad esempio, se si rompe la caldaia oppure se bisogna sostituire un vetro rotto o se si cambia la serratura? Vediamolo di seguito, anche in base alle normative che regolano queste regole generali.
Quali spese sono a carico del proprietario e quali dell’inquilino
Le spese che possono essere necessarie durante l’arco di tempo in cui un inquilino vive in affitto in una abitazione non sono sempre tutte a carico suo. Infatti ci sono diverse spese che devono essere pagate dal proprietario di casa. Di quali spese si tratta? Lo vediamo di seguito.
Ovviamente il contratto di affitto sottoscritto dalle parti può stabilire regole specifiche, ma in generale si fa riferimento a un articolo preciso del Codice di Procedura Civile che regola la ripartizione delle spese condominiali tra proprietario e inquilino.
Nello specifico si tratta della legge 392 del 1978 e dell’articolo 1576 del Codice Civile. Nel quale si legge che le spese a carico dell’inquilino sono, in generale, quelle di manutenzione ordinaria. Mentre a carico del proprietario sono tutte quelle spese che si riferiscono alla manutenzione straordinaria dell’immobile.
Quindi il proprietario, cioè il locatore, è responsabile delle spese che interessano gli interventi di ristrutturazione del palazzo e di tutti i lavori straordinari che sono necessari a garantire la sicurezza e l’efficienza dell’immobile e quindi la possibilità di usarlo da parte del conduttore, cioè dell’inquilino.
Il coinquilino, da parte sua, deve farsi carico delle spese di manutenzione ordinaria e delle spese ordinarie del condominio. Qui un approfondimento su chi deve pagare le spese di condominio.
Per quanto riguarda le imposte, il proprietario di casa è chiamato a pagare l’IMU in quanto è relativa alla proprietà dell’immobile, ma è dovuta solo in caso di seconda casa e non per l’abitazione principale.
Invece per quanto riguardo la Tari, cioè l’imposta sui rifiuti urbani e per i costi di smaltimento, deve essere pagata da chi occupa l’abitazione. Quindi verrebbe da dire dall’inquilino, ma bisogna fare una precisazione. Infatti per gli affitti brevi, cioè quelli inferiori di sei mesi non si applica, e in questi casi è il proprietario che se ne deve fare carico.