L’ultimo video dei Maneskin dal titolo The Loneliest è stato girato a Villa Cusani Tittoni Traversi, che si trova a Desio in provincia di Monza e Brianza. Si tratta di un luogo ricco di fascino e tra i più belli della Lombardia, un edificio circondato da un grande parco che vale la pena visitare.
Villa Tittoni e il suo parco hanno fatto da sfondo al video del brano The Loneliest dei Maneskin, location scelta dalla produzione perché perfettamente in sintonia con l’atmosfera dark del pezzo.
Essendo la villa sottoposta a tutela, l’utilizzo degli spazi è avvenuto nel pieno rispetto dei luoghi e della salvaguardia del suo valore storico. Così come previsto dal Codice dei beni culturali e del paesaggio della Soprintendenza.
Durante i montaggi e le movimentazioni degli allestimenti del video dei Maneskin si sono evitati picchettamenti in favore di zavorramenti. Inoltre la pavimentazione lapidea interna ed esterna della villa è stata protetta in modo adeguato e non sono stati utilizzati motori a combustione in prossimità delle facciate
Le origini della Villa risalgono al 1290 quando fu fondato un convento francescano a Desio, primo nucleo edificato nel luogo in cui oggi si trova la Villa. Nel 1651 il marchese Cusani rilevò i beni e decise di ampliare la proprietà come villa in campagna cioè ”Villa di delizia”, dove trascorrere periodi di villeggiatura nella natura ma all’insegna della raffinatezza e del buon gusto.
Per la realizzazione dell’edificio fu chiamato l’architetto Giuseppe Piermarini, famosissimo all’epoca, che aveva già creato la Villa Reale di Monza e il Teatro alla Scala di Milano. Cusani ospitò nel 1785 il Re di Napoli in visita a Villa Tittoni con la consorte.
Invece la progettazione del giardino all’inglese fu curata da Antonio Villoresi con un ampio sistema idraulico che alimentava un grande lago artificiale, oggi interrato
A causa dei debiti di Cusani, nel 1817 la villa passò nelle mani del maggiore creditore del marchese, l’avvocato Giovanni Battista Traversi. Il quale fece interventi in stile classico e nel giardino venne eretta una torre neogotica con funzione museale.
Alla sua morte, la villa passò al nipote Antonio Tittoni, ma essendo minorenne fu suo padre Tommaso a prendersene cura. In questo periodo l’architetto Luca Beltrami completò lo scalone monumentale che porta ai piani superiori.
Dopo la Prima Guerra Mondiale la struttura ebbe un rapido declino. L’arredo della villa, del parco e dell’archivio furono dispersi o distrutti. Fino all’intervento del Comune di Milano, che tra il 1952 e il 1975 comprò la proprietà che oggi ospita la biblioteca comunale. Oltre a una mostra permanente delle opere dello scultore milanese Giuseppe Scalvini.
La villa apre al pubblico solo in alcune occasioni. Tra queste, Ville Aperte che (in autunno e in primavera) e per la Giornate del FAI, in calendario il weekend del 15-16 ottobre.
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