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L’occasione fa l’uomo ladro e, se l’occasione per andare a Torino è stata OPERAE – la terza edizione della mostra – mercato internazionale del design autoprodotto –, ecco che il tempo in surplus, ci ha concesso di catturare le novità torinesi, percorrendo in lungo e in largo le vie della città più parigina d’Italia; all’avanscoperta di nuovi spazi fashion e design, di nuovi caffè suggestivi e contemporanei e di proposte food. Il mio prode accompagnatore Maurizio VonGnam – autore con Diego Decortes di Torinobygnam – dai quali sono stata invitata a partecipare all’evento dedicato al food da loro programmato per il week end – mi ha permesso di scoprire luoghi che non avevo previsto, rendendo la mia ricerca ancor più accurata.
Prima sosta all’Hotel San Giors, situato in un quartiere borderline: Porta Palazzo.
L’hotel nasce come locanda nel 1815 e, da allora, vanta uno dei migliori ristoranti di autentica e genuina cucina piemontese. Da circa un anno è stato rilevato e trasformato da un gallerista – amante dell’arte e scopritore di nuovi talenti – riuscendo a eleggere un luogo, il cui slogan cita: “Una notte con l’arte non deve esser costosa”, a una casa che ti accoglie come fossi un ospite atteso da molto tempo e che ti circonda di pezzi d’arte e di design.
Le camere sono una diversa dall’altra, ognuna delle quali è realizzata da un artista che ha dato la sua personale interpretazione. Ed è subito casa, con una prima colazione fatta di torte appena sfornate che ricordano quelle della nonna, e Anna – che par essere l’Alda Merini torinese – che si presenta ogni mattina per un caffè, per poi riempirti di bacini, alternati a versi in poesia. E il suo modo di ringraziarti per averglielo offerto.
Lasciato il bagaglio nella camera dell’arte digital, mi dirigo con Maurizio verso la Cavallerizza Reale che accoglie i 57 espositori nazionali e internazionali e che faranno di OPERAE una terza edizione ricca di nuove suggestioni.
Una piacevole passeggiata attraversando i “couloirs” della Cavallerizza, lungo i quali posso scoprire due collettive di designer stranieri: i Lituani e My Belgium Design, per poi imbattermi in una miriade di artigiani designer italiani che non conoscevo, dando così un senso immediato al mio viaggio.
Sono firme italiane emergenti, molti delle quali under trenta. Sono giovani, creative, dirompenti, estrose e propositive. Ma soprattutto ciò che mi colpisce è l’umiltà degli occhi di questi designer che si aspettano un suggerimento. Aperti e avanguardisti con un approccio volto a cercare sinergie e sintonie tra competenze progettuali e maestria produttiva.
Una grande dominanza del legno sul quale si concentra la nuova collezione, presentata in anteprima da Giulio Iacchetti per Interno Italiano e realizzata insieme ad un gruppo di esperti artigiani della Brianza.
Anche il kid design, sempre più fertile anche se non ancora abbastanza, trova spazio all’interno di OPERAE con le collezioni di Alicucio, Alburno, Studio Omodeo e Madori Design.
Oltre agli spazi espositivi OPERAE ha organizzato per questa edizione una serie di incontri e workshop per discutere e indagare con i protagonisti le prospettive dell’autoproduzione nell’ambito del quadro economico sociale attuale e futuro.
Lasciato l’universo OPERAE con encomio, è prevista l’attesissima visita a L’Eglise: una chiesa Valdese trasformata dall’architetto Matteo Casalegno in un concept store, evocando il concetto di “emozional leaving”.
Spazio e volumi accolgono mobili realizzati da materiali di recupero, che abbinati fra loro, conferiscono al luogo un grande sapore; linee essenziali che si nutrono di materiali densi e caldi alternandosi fra i marchi del ready to wear e agli accessori, anch’essi in vendita.
Lascio che Maurizio mi conduca alla scoperta di Zabbara: un luogo che ha aperto da poco, interamente dedicato alla tradizione culinaria siciliana. Vi ritrovo le eccellenze, note e meno note, di una terra ricchissima di sapori: marmellate, frutta candita, vino, olio pigmenti e la mitica cioccolata di Modica.
I cibi si alternano alla ceramica siciliana contemporanea, partendo dalla coloratissima collezione per la tavola di De Simone alle forme più minimal di Andrea Branciforte e non mancano le decorazioni su ceramica di Eloise Morandi. Uno spazio che ha saputo coniugare tradizione e innovazione dando un senso più contemporaneo alle ricchezze culinarie e non solo di una terra che merita di esser divulgata.
Il prossimo stop è dedicato a Tom Design, uno spazio poliedrico nel cui retro si cela lo studio di architettura e progettazione dei due fondatori: Laura Marchesi, architetto, e Giorgio Osella, paesaggista, che hanno voluto rappresentare con il negozio la loro visione di interior, regalando a chi lo visita uno stile raffinato, ispirato al design nordico ma con una vasta ricerca che si estende anche ad altro.
Raffinatissimi abbinamenti di legni e tappeti, colori e materiali accostati anche a ceramiche e oggetti unici. Tavoli di Mathew Hilton, tappezzerie come quadri di Timorous Beasties e molto altro.
Le scarpinate a spasso spedito, guardando qua e là fra un appuntamento e l’altro, non ci hanno impedito di notare dei caffè allestiti in modo del tutto inconsueto. Attirati da tanta contemporaneità è inevitabile uno stop per un aperitivo con il piacere di guardarsi intorno, assaporando pezzi vintage accostati a tromp l’oeuil che caricaturano la forma di un mobile e, sul banco, le ceramiche per servire, anch’esse caricaturali come solo Seletti sa disegnare. Tutto questo da Maison, dove vale la pena fermarsi.
E nel quartiere di San Salvario, una piccola galleria, ma che attira al primo sguardo, presenta una serie di pezzi di design di recupero. La galleria Interni Bonetti presenta pezzi unici di anonimi creativi dove non manca nulla costruita sul riciclo.
E a questo giro il tema è la ruota, la quale è recuperata e reinterpretata da vari design. Un’interessante prospettiva al futuro del design che richiede maggior inventiva e un calore espressivo che rende i pezzi davvero originali. Come ad esempio il mobile fatto di libri recuperati che reggono cassetti e che si chiama “I sogni nei cassetti”.
E l’ultimo stop della giornata è casuale. Sulla via del tramonto, stanchi morti non possiamo fare a meno di notare Glutì. Una caffetteria torteria, decorata in perfetto stile nordico, dove ti parrebbe di stare in Danimarca con i mobili che rievocano i grandi designer danesi.
Monica, la proprietaria, è stata per molto tempo una dietista e dopo anni di esperienza ha deciso di aprire questo luogo che offre meravigliosi dolci pensati anche per gli intolleranti al glutine.
L’indomani il giro riprende; una seconda visita a OPERAE per approfondire ciò che abbiamo visto il giorno prima, e poi via alla volta dell’evento Torinobygnam, ideato da Maurizio e Diego, esperti e appassionati d’arte culinaria, della sua ricerca di autenticità e genuinità e della convivialità che solo il buon cibo sa regalare e senza mai rinunciare ad un senso estetico che rende il tutto ancor più appetibile.
Apericalze, un evento preparato e allestito con molta cura, torte di vario genere, croissants, pasticcini, le cui ricette sono state prelevate in un lungo e appassionato percorso selettivo.
Un evento allestito da ceramiche e posate vintage, ma anche da nuove proposte decorative, perché il bello unito al cibo sono gli ingredienti per rendere produttivi gli incontri.
Una filosofia di vita che poggia sulla qualità dei cibi autentici e anche all’atmosfera che questo tipo di eventi sanno evocare. Una passione quella di Maurizio e di Diego che li ha portati ad essere gli autori di questo blog molto speciale, dedicato alla ricerca e l’informazione e che va ben oltre l’attività professionale, o meglio, la strategia.
Maurizio studia medicina e Diego è un abile grafico. Insieme, nel tempo libero, si adoperano alla scoperta di formule culinarie tradizionali, sperimentandole per poi divulgarle. Scoprono tradizioni lanciate sul mercato in forma più contemporanea, con nuove idee che si adattano ai mercati e che puntano sempre di più sulla genuinità. Ad ogni prodotto scelto viene assegnato il titolo: Gammato per voi.
Il cibo accompagna la vita intera di una persona e il vivere in un mood Gnam è un must irrinunciabile. Apericalze raduna grafici, giornalisti, pittori, stilisti, designer, truccatori per condividere e divulgare un’Italia tutta da scoprire.
La sorpresa è quella di una Torino così dinamica da non ha mai prestato il fianco a idee commerciali, ma che ha applicato talento e dinamismo all’ eleganza che la contraddistingue in tutte le sue espressioni.