[galleria id=”4969″]La Obliteration room è un installazione rielaborata ed ampliato, un ambiente casalingo ricreato nello spazio della galleria, completa di mobili di provenienza locale, che è stato dipinto completamente di bianco, ma non per molto tempo. Questo con lo scopo di suggerire una topografia di tutti i giorni svuotata di tutti i colori e le sue specificità, una tela bianca da disegnare attraverso l’applicazione, per ogni superficie disponibile, di vivaci adesivi colorati in forma di punti. La Obliteration roon rivisita un progetto sviluppato da Yayoi Kusama per la Queensland Art Gallery ‘APT del 2002, la Triennale d’Arte Contemporanea asiatica.
Come per molti degli impianti di Kusama, l’opera è terribilmente semplice nella sua composizione elementare, e tuttavia, sfrutta brillantemente il quadro della sua presentazione. La camera bianca è gradualmente “obliterata“ nel corso della mostra, lo spazio va cambiando con il passare del tempo quandi i punti si accumulano a causa di migliaia e migliaia di visitatori.
L’interattività è diventata una componente importante del lavoro di Kusama alla metà alla fine del 1960, quando le sue performances soliste diventarono happening non convenzionali facendo sempre più affidamento sulla reazione del pubblico e la partecipazione diretta.
Questi happenings di Kusama incoraggiano il comportamento spontaneo e l’ improvvisazione all’interno di strutture concettuali ed estetiche determinate dall’artista. Stavolta si è servito di un interior design per conseguire lo scopo di far capire quale sia il senso del passare del tempo e dell’importanza del singolo individuo nello spazio.