L’Unione europea procede spedita verso la rivoluzione Green e ci chiede di ristrutturare le nostre case. Ma forse potremo salvarci.
La rivoluzione Green dovrà partire dalle nostre case che dovranno essere ristrutturate in misura importante. Ogni famiglia si troverà a dover spendere non meno di 60.000 euro. Ma forse c’è una possibilità per salvarci. Vediamo tutto nei dettagli.
Gli obiettivi dell’Europa sono chiari: entro il 2030 tutti gli Stati membri dovranno produrre il 55% in meno delle emissioni che venivano prodotte nel 1990 per poi arrivare a produrre zero emissioni entro il 2050. È davvero fattibile? Nessuno può dirlo con certezza soprattutto perché le varie nazioni partono da punti completamente diversi. L’Italia rischia di essere penalizzata. Nel nostro Paese gran parte degli edifici sono stati costruiti negli anni ’60, molti addirittura prima. Inoltre abbiamo un patrimonio storico e artistico che non è paragonabile a quello degli altri Paesi.
Ma la nostra fortuna in termini di Arte e architettura rischia, paradossalmente, di giocare a nostro svantaggio. Infatti le direttive europee parlano chiaro: entro il 2030 tutti gli edifici ad uso residenziale dovranno raggiungere la classe energetica E che, però, già entro il 2033 dovrà salire alla classe energetica D. È stato stimato che ogni nucleo familiare dovrà spendere almeno 60.000 euro. Nel caso di ville indipendenti anche più di 100.000.
Case Green: ecco chi potrà salvarsi
Le direttive europee impongono agli Stati membri di rimodernare tutti gli immobili migliorando l’efficienza energetica in modo da produrre meno emissioni. Questo comporterà lavori di ristrutturazione che supereranno anche i 100.000 euro per ogni famiglia in molti casi.
Stando alle stime degli esperti, gli edifici sarebbero responsabili di un terzo di tutte le emissioni prodotte. Dunque è da lì che bisogna partire migliorando l’efficienza energetica delle nostre case. Gli immobili ad uso residenziale dovranno raggiungere la classe E entro il 2030 e la classe D entro il 2033. Un problema enorme per l’Italia dove il 35% di tutti gli immobili sono fermi alla classe G. Le cifre che ogni nucleo familiare dovrà sborsare saranno davvero alte.
Tuttavia una speranza c’è e arriva dal ministro dell’Ambiente Gilberto Pichetto Fratin il quale, insieme al premier Giorgia Meloni e a tutto il Centrodestra, ha chiesto all’Europa più flessibilità nei tempi. Nessuno si sta opponendo alla rivoluzione Green ma è necessario procedere con gradualità e flessibilità tenendo conto delle caratteristiche morfologiche e architettoniche di ogni Stato membro. Cambiamenti fatti in tempi troppo rapidi rischiano non solo di mettere in ginocchio le famiglie ma anche di bloccare tutto il mercato immobiliare con conseguenze devastanti per la nostra economia.
Per il momento è stato raggiunto un piccolo traguardo. Infatti sono esenti dall’obbligo di cambiare classe energetica i seguenti edifici:
- edifici di culto;
- edifici storici;
- edifici di pregio artistico;
- appartamenti di metratura inferiore ai 50 metri quadrati;
- case delle vacanze abitate per meno di quattro mesi all’anno.