Tutti stanno scegliendo la caldaia a camera aperta, c’è un motivo preciso ma occhio a questo errore

Sono ancora tantissimi gli italiani che scelgono l’acquisto e l’installazione di una caldaia a camera aperta, ma bisogna fare attenzione.

Le nuove normative in termini di riscaldamento e impatto ambientale imposte dalle direttive europee per la riduzione dell’inquinamento causato dal combustibile fossile hanno portato tantissime persone a scegliere modelli di caldaia differenti da quelli tradizionali, tra cui quelli a condensazione.

L’installazione di nuovi modelli di caldaia meno inquinanti e più performanti è stata favorita dalla concessione di bonus e agevolazioni fiscali per l’acquisto, ciò nonostante il costo medio è decisamente più elevato di quello dei modelli a camera aperta che si utilizzavano in passato e che ancora oggi sono maggiormente diffusi.

Proprio il costo inferiore è uno dei motivi per i quali ancora tantissimi italiani stanno scegliendo di acquistare e installare i modelli a camera aperta per sostituire le vecchie caldaie non funzionanti o che hanno perso parte della loro efficacia. Bisogna però fare attenzione, perché proprio le nuove normative consentono l’installazione solo in due casi.

Perché la caldaia a camera aperta potrebbe essere vietata nel vostro appartamento

Prima di addentrarci nei casi in cui questa tipologia di caldaie non possono essere installate, è bene comprendere il perché di questo divieto. La camera a caldaia è un modello a combustione che riscalda l’acqua di casa proprio grazie a questo fenomeno fisico. La combustione avviene grazie al fatto che l’elettrodomestico viene lasciato aperto – ci sono delle fenditure che consentono il passaggio dell’aria – consentendo l’ingresso dell’ossigeno nella camera di combustione dall’ambiente circostante (per questo a camera aperta).

Problema caldaia a camera aperta
Solo in due casi è ancora permessa l’installazione di una caldaia a camera aperta – designmag.it

L’incontro tra ossigeno e gas consente l’accensione di una fiamma che genera calore e consente di riscaldare l’acqua. Il meccanismo funziona alla perfezione e il riscaldamento dell’acqua avverrà in modo immediato, mentre il gas così creato verrà gettato fuori di casa da una canna fumaria che evita la stagnazione del fumo.

Tale sistema ha due problemi, il primo una dispersione enorme di calore nel processo che costringe ad un consumo maggiore di gas, il secondo, collegato al primo, un maggiore inquinamento quando lo si utilizza. Per tale motivo nelle normative che mirano ad una riduzione dell’impatto ambientale dei riscaldamenti casalinghi queste sono state sostituite da nuovi modelli.

Attualmente c’è comunque la possibilità di installarle, ma solo in case in cui è necessaria la sostituzione di un impianto esterno dello stesso tipo o in condomini in cui è presente una canna fumaria collettiva ramificata. Anche in questi casi è tuttavia caldamente consigliato optare per un modello a condensazione sia perché si potrà beneficiare degli incentivi, sia perché l’installazione di un modello più moderno contribuirà alla riqualifica dell’immobile.

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