E’ l’artista più discusso degli ultimi 10 anni. Amato, osannato, quotato. Ma considerato anche da molti un furbetto dello stencil. Banksy è tutto questo messo insieme perchè è soprattutto un critico eccezionale e pungente della società in cui si muove e opera. E finalmente arriva a Milano con una mostra non autorizzata (come del resto tutte quelle a lui dedicate in giro per il mondo) ospitata dal Mudec. The Art of Banksy. A visual protest, in mostra al MUDEC dal 21 novembre 2018, è curata da Gianni Mercurio, e raccoglie ben 80 opere fra dipinti, sculture e i famigerati stencil dell’artista inglese più famoso degli ultimi 15 anni. Ad accompagnare le sue opere anche oggetti, fotografie e video, che ne raccontano attraverso uno sguardo retrospettivo l’opera e il pensiero.
[didascalia fornitore=”ALTRO”]Love Is In the Air (Flower Thrower) – 2003 – credits Butterfly Art News Collection
Una mostra attesissima questa The Art of Banksy. A visual protest, che in pieno “spirito Mudec” mira a fornire ai visitatori gli strumenti necessari per capire e reinterpretare l’arte come chiave di lettura della contemporaneità. E cosa è Banksy se non un critico pungente, spietato e irriverente dei vizi (tanti) e delle virtù (decisamente meno) della società contemporanea?
Le sue opere realizzate principalmente attraverso la tecnica degli stencil che gli permettono di creare in pochissimo tempo rappresentazioni curatissime nei dettagli e immediate nei messaggi veicolati sono per la prima volta riunite all’interno di un museo pubblico come il Mudec appunto, in quella che è una vera e propria restrospettiva dedicata all’artista inglese dall’identità misteriosa.
Girl with Red Balloon – 2004 – credits Butterfly Art News Collection
Promossa dal Comune di Milano-Cultura e da 24 ORE Cultura-Gruppo 24 ORE, che ne è anche il produttore, la mostra The Art of Banksy. A Visual Protest, ideata da Madeinart, si articola attraverso sezioni, che accompagnano lo spettatore in una lunga riflessione sul ruolo di Banksy nel panorama dell’arte contemporanea.
Le sue opere infatti, di totale rottura, spesso giocano con immagini anche molto care al patrimonio artistico dell’umanità, basti pensare alla sua Gioconda, riviste però e “alterate” dalla presenza distopica di elementi contrastanti (un kalashnikov in questo caso), che risultano di impatto e anche comprensibili pure a chi di arte non è un estremo studioso.
Rat and Heart – 2015 – credits © Artificial Gallery, Antwerp
La forza di questo artista risiede proprio in questo: utilizzando i codici e le immagini della contemporaneità ne effettua una critica a volte sottile a volte evidente e pesante come una scure, lasciando tracce in giro per il mondo sulle pareti di palazzi ed edifici che si trasformano immediatamente in luoghi di pellegrinaggio e culto.
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Questa volta il pellegrinaggio conviene farlo al Mudec di Milano, dove la mostra sarà allestita fino al 14 aprile.
Nota Bene
In linea con i principi di fruizione delle opere dell’artista non sono presenti in mostra suoi lavori sottratti illegittimamente da spazi pubblici, ma solo opere di collezionisti privati di provenienza certificata.
Informazioni utili
A Visual Protest. The art of Banksy
21 novembre 2018 – 14 aprile 2019
MUDEC Museo delle Culture
via Tortona 56, 20144
Milano
Orari:
lunedì: 14.30 – 19.30
martedì, mercoledì, venerdì, domenica: 9.30 – 19.30
giovedì, sabato: 9.30 – 22.30