Termosifoni accesi di notte, il problema non è solo la bolletta: rischio enorme

Tenere i termosifoni accesi durante la notte non ha solamente conseguenze sulle bollette: si corre un serio rischio.

In inverno è importante tenere i termosifoni accesi per riscaldare la casa. Tuttavia, sappiamo che è sconsigliato impostare una temperatura troppo elevata o lasciarli attivi per molte ore consecutive: un eccessivo riscaldamento, infatti, è causa di inquinamento e determina un aumento sostanzioso delle bollette da pagare. Queste, però, non sono le uniche conseguenze negative a cui prestare attenzione.

Cosa succede se teniamo i termosifoni accesi durante la notte? Le basse temperature tipiche di questo periodo dell’anno potrebbero essere particolarmente dure da sopportare, portandoci a lasciare i caloriferi in funzione anche mentre dormiamo nella speranza di poterci scaldare al massimo.

Questo, tuttavia, potrebbe rivelarsi un grande sbaglio. Ognuno di noi, infatti, dovrebbe preoccuparsi della qualità dell’aria domestica evitando di adottare certe abitudini: usare il riscaldamento di notte rientra tra i comportamenti che, oltre ad avere un peso sulle bollette, ci espongono a rischi per la nostra salute.

Termosifoni accesi di notte, attenzione ai rischi per la salute

Tenere i termosifoni accessi per troppo tempo intacca la qualità dell’aria indoor. Quest’ultima, infatti, tende a diventare più secca e pesante per via del riscaldamento causando la comparsa di sintomi quali tosse, mal di testa, problemi respiratori e fuoriuscita di sangue dal naso. Inoltre, gli abitanti della casa potrebbero ritrovarsi a fare i conti con pelle secca, labbra screpolate e irritazioni agli occhi.

Uomo tossisce
Termosifoni accesi di notte, attenzione ai rischi per la salute – designmag.it

Anche la qualità del sonno può essere compromessa da un ambiente eccessivamente caldo. Nel corso della giornata la temperatura interna del nostro corpo varia, soprattutto durante le ore di sonno: questo è il momento in cui l’organismo disperde calore e si raffredda. Quando la casa è troppo calda, però, il processo viene interrotto. A rimetterci è, per l’appunto, il sonno determinando a lungo andare una stanchezza cronica.

Con i termosifoni accesi di notte, si potrebbe faticare anche a respirare. Inoltre, potrebbero subentrare fastidiose vampate di calore. Nel caso in cui il corpo venga esposto ad un forte sbalzo termico tra ambiente interno ed esterno, inoltre, si rischia un abbassamento delle difese immunitarie. Ciò potrebbe provocare raffreddori o bronchiti.

Per tali ragioni si consiglia di spegnere i termosifoni prima di coricarsi, così che nell’abitazione si mantenga una temperatura mite. Ricordiamo, inoltre, che in casa quest’ultima dovrebbe sempre aggirarsi tra i 19 e i 22 gradi. I caloriferi possono essere spenti una volta raggiunti i 20 gradi. Per concludere, come sottolineato dal Ministero della Salute, non bisogna tralasciare l’umidità: questa non dovrebbe essere al di sotto del 40% e al di sopra del 50%.

Gestione cookie