Riscaldare casa costa e oggi molti si orientano verso soluzioni come l’uso del condizionatore in alternativa al termosifone.
Negli ultimi mesi la questione relativa al costo delle materie prime e quindi alle spese in bolletta ha raggiunto livelli preoccupanti. Il Governo è intervenuto con bonus e agevolazioni e anche i cittadini si sono adoperati per trovare strategie alternative volte al risparmio economico.
Non solo l’uso di pannelli sul retro dei termosifoni e la temperatura regolata ma anche altre piccole attenzioni che sono significative sui consumi. In tanti però hanno pensato di spegnere in definitiva i termosifoni e optare per un utilizzo totale del condizionatore anche in inverno, per il flusso caldo.
Condizionatore Vs Termosifone: qual è la scelta migliore
La sfida è quindi tutta tra termosifone e condizionatore e si gioca da un lato sulla considerazione economica che ognuno comporta in bolletta ma anche sul tipo di calore che riesce a garantire. Se da un lato infatti sicuramente c’è da apprezzare la funzionalità dei termosifoni che sono in grado di diramare in casa un bel calore, con un tepore piuttosto naturale, bisogna ammettere che il condizionatore non fa lo stesso effetto e che l’aria emessa è piuttosto “forzata”, si avverte, talvolta è eccessiva o troppo pesante rispetto a quella emessa dal classico riscaldamento.
Ciò è normale perché in un caso c’è un getto vero e proprio di aria mentre nell’altro questa viene diffusa dal riscaldamento del liquido interno, quindi sono due schemi differenti. Ovviamente è utile fare una stima dei consumi per capire quanto consuma l’uno e l’altro e quindi dove si può spendere meno. La tecnica utilizzata dal condizionatore è comoda, considerando un uso per 50 ore alla settimana, bisogna stimare una spesa di 12 euro circa, quindi orientativamente 50 euro.
Sicuramente quindi si spende meno rispetto al consumo con termosifone, perché il prezzo del gas e gli oneri fiscali sono decisamente più ingenti. Senza considerare poi che essendo il calore emesso dal condizionatore forte, si tende a tenerlo acceso e poi spegnerlo, perché dopo un po’ diventa piuttosto fastidioso. Cosa che invece non avviene con i termosifoni che si tengono accesi mediamente più a lungo, per ore intere.
Quindi sì, c’è un risparmio economico e una differenza anche se dipende anche dalla stima del momento dei costi di gas ed elettricità. Per quanto riguarda più in generale l’uso del condizionatore come strumento di base per riscaldare, sarebbe meglio evitarlo. Questo perché comunque secca molto l’aria quindi ci sono sempre dei pro ma anche dei contro e anche perché spegnerlo e accederlo ogni tot non è sicuramente una scelta saggia, né per i consumi, né per il funzionamento stesso.