Si tratta dei tassi di interesse limite, e sono dei parametri fondamentali per la tutela del cittadino pubblicati dalla Direzione generale Regolamentazione e vigilanza del Dipartimento del Tesoro.
Sono stati pubblicati i nuovi “tassi soglia” validi per il secondo trimestre del 2025, per il periodo che va dal 1° aprile al 30 giugno 2025, i quali saranno il riferimento-limite per determinare quando un tasso di interesse applicato dalle banche e dagli intermediari finanziari diventa usurario, secondo quanto stabilito dal Codice Penale e dalla legge.
Tassi soglia limite, le disposizioni per la tutela dei consumatori
Il sito specializzato Qui Finanza ha pubblicato un approfondimento dedicato ai tassi limite validi fino a giugno 2025 e stabiliti dal Dipartimento del Tesoro come Tassi Effettivi Globali Medi (TEGM), ovvero la media dei tassi di interesse applicati dalle banche e dagli intermediari finanziari per diverse operazioni di credito. Sono compresi aperture di credito in conto corrente, prestiti personali, mutui, leasing e altre forme di finanziamento. Il TEGM serve come base per calcolare il tasso massimo oltre il quale un interesse è considerato usurario.

Per calcolare il tasso limite oltre il quale un interesse è considerato troppo alto, Bankitalia guarda i tassi di interesse che le banche e le finanziarie hanno applicato nei mesi scorsi, separando i diversi tipi di operazioni e gli importi. A questo tasso medio trovato, si aggiunge un quarto in più del suo valore e poi si sommano altri 4 punti percentuali fissi.
In questo modo si stabilisce il tasso massimo consentito. La legge dice anche che la differenza tra il tasso medio che Bankitalia ha trovato e questo tasso massimo non può essere più alta di 8 punti percentuali. Secondo il nuovo decreto, in vigore dal 1° aprile 2025, ecco i nuovi tassi. Per le aperture di credito in conto corrente:
- fino a 5.000 euro – tasso medio 10,35%, tasso limite 16,9375%;
- oltre 5.000 euro – tasso medio 9,24%, tasso limite 15,5500%.
Per gli scoperti senza affidamento:
- fino a 1.500 euro – tasso medio 15,51%, tasso limite 23,3875%;
- oltre 1.500 euro – tasso medio 15,37%, tasso limite 23,2125%.
Per i finanziamenti per anticipi su crediti e documenti, sconto di portafoglio commerciale, finanziamenti all’importazione e anticipo fornitori:
- fino a 50.000 euro – tasso medio 7,21%, tasso limite 13,0125%;
- da 50.000 a 200.000 euro – tasso medio 6,95%, tasso limite 12,6875%
- oltre 200.000 euro – tasso medio 5,39%, tasso limite 10,7375%.

Per il credito personale: tasso medio 10,90%, tasso limite 17,6250%. Per il credito finalizzato: tasso medio 10,36%, tasso limite 16,9500%. Per le operazioni di factoring (un contratto con il quale l’impresa cede a una società specializzata i propri crediti esistenti o futuri) fino a 50.000 euro: tasso medio 5,81%, tasso limite 11,2625%; Per il leasing immobiliare:
- a tasso fisso – tasso medio 5,52%, tasso limite 10,9000%;
- a tasso variabile – tasso medio 5,93%, tasso limite 11,4125%.
Per il leasing aeronavale e su autoveicoli:
- fino a 25.000 euro – tasso medio 9,11%, tasso limite 15,3875%;
- oltre 25.000 euro – tasso medio 8,33%, tasso limite 14,4125%.
Per il leasing strumentale:
- fino a 25.000 euro – tasso medio 9,86%, tasso limite 16,3250%;
- oltre 25.000 euro – tasso medio 7,41%, tasso limite 13,2625%.
Per i mutui con garanzia ipotecaria:
- a tasso fisso – tasso medio 3,35%, tasso limite 8,1875%;
- a tasso variabile – tasso medio 4,92%, tasso limite 10,1500%.
Per i prestiti contro cessione del quinto dello stipendio e della pensione:
- fino a 15.000 euro – tasso medio 13,32%, tasso limite 20,6500%;
- oltre 15.000 euro – tasso medio 9,23%, tasso limite 15,5375%.
In caso di credito revolving: tasso medio 15,36%, tasso limite 23,2000%. In caso di finanziamenti con carte di credito: tasso medio 11,12%, tasso limite 17,9%; Per altri finanziamenti vari: tasso medio 14,42%, tasso limite 22,0250%. Il decreto esclude dal calcolo dei TEGM gli interessi di mora, ossia quelli applicati in caso di ritardo nei pagamenti.
E’ importante ricordare che intermediari finanziari e banche hanno l’obbligo di affiggere tali tassi nei propri locali e a rispettare le soglie stabilite, pena gravi sanzioni, inclusa la nullità per le clausole contrattuali abusive.