È possibile dire addio alle tasse sulla casa con un sistema legale che i notai conoscono e che permette di risparmiare veramente tanto.
Per molti il pagamento di quanto dovuto sugli immobili è un’incombenza piuttosto impegnativa dal punto di vista economico. Si tratta di una spesa non di poco conto di cui è doveroso prendere atto soprattutto per quelle case che non sono a proprio nome, quando si fa un passaggio di proprietà per donazione oppure quando la propria residenza è altrove.
Sono tutte condizioni che, seppur in modo diverso, richiedono sempre il pagamento di un extra, di una cifra aggiuntiva che va corrisposta insieme a tutte le altre tasse che bisogna pagare. Quindi è chiaro che, se vi fosse la possibilità di risparmiare, sarebbe cosa fondamentale per tutti.
Tasse sulla casa addio: il trucco legale dei notai
Uno degli esempi comuni in cui si trovano le famiglie è quello della casa che viene intestata ai figli, quindi un trasferimento di proprietà. Questa scelta è sicuramente diffusa ma è possibile farlo seguendo un iter burocratico preciso. In molti casi i genitori scelgono questa opzione, soprattutto laddove si tratti di una seconda casa acquistata o ereditata, al fine di ottenere delle agevolazioni sul pagamento delle tasse.
Passando la dimora al proprio figlio, laddove l’abitazione diventi residenza di questo e quindi la sua prima casa, sarà possibile andare ad apportare una grande modifica in termini di spesa sulla tassazione finale. I benefici legati alla prima casa riguardano questioni diverse, l’imposta di registro al 2% e non al 9% laddove si acquisti da privato, l’IVA al 4% rispetto al 10% se si compra da un conduttore e poi le imposte che invece di essere 200 euro sono 50 euro ciascuna.
Questo vale se il figlio è intestatario del suo primo immobile, a patto che la casa non sia di lusso e che trasferisca la residenza entro 18 mesi dal rogito. Quando si intesta un immobile al figlio chiaramente si determina la rinuncia ai diritti sull’immobile. I genitori quindi cedono del tutto la casa e non hanno più alcun potere decisionale su essa.
Questo è da chiarire perché di fatto non si tratta di una strategia ma di una donazione a tutti gli effetti, quindi le tasse vengono esentate ma la casa viene data a un’altra persona che ne potrà disporre nel modo in cui ritiene opportuno.
Se il figlio è minorenne chiaramente la questione è più articolata. Va poi sottolineato che è sempre possibile donare un immobile con una clausola, ovvero l’usufrutto dello stesso. In questo modo il genitore potrà disporre in caso di necessità della propria dimora, secondo quanto stabilito all’interno della disposizione.