Tasse, tasse, tasse. I cittadini devono sempre stare attenti a non dimenticare le scadenze delle varie tasse e contributi che ogni anno gli spettano. Ma forse c’è una buona notizia sulla tassa dei rifiuti, meglio conosciuta come Tari, una tassa molto dibattuta anche per i motivi legati al bonus.
Da oltre 5 anni, ovvero dal 2019 quando fu introdotto con decreto legge n. 124/2109, il bonus sociale per i rifiuti era in attesa di un Dpcm per essere attuato, dopo l’attesa iniziale che avrebbe dovuto non superare i 4 mesi successivi al decreto legge. La legge prevedeva l’accesso alle famiglie “in condizioni economico-sociali disagiate l’accesso alla fornitura del servizio dei rifiuti a condizioni tariffarie agevolate”. Per arrivare all’attuazione del bonus si è arrivati fino ad oggi.
Bonus rifiuti 2025, chi può accedere al pagamento ridotto
La TARI, acronimo di Tassa sui Rifiuti è l’imposta destinata a finanziare i costi relativi al servizio di raccolta e smaltimento dei rifiuti. Dal 2014 è andata a sostituire le precedenti tasse che venivano pagate al Comune dai cittadini, dalle aziende e dagli enti come pagamento per il servizio sia di raccolta che di smaltimento dei rifiuti. Parliamo delle tasse che sono individuate con gli acronimi di TARES (Tributo comunale sui rifiuti e sui servizi, TIA (Tariffa di igiene ambientale) e TARSU (Tassa per lo smaltimento dei rifiuti solidi urbani).

Il bonus sociale rifiuti, noto anche come bonus Tari, è quindi diventato realtà dopo oltre cinque anni dalla sua introduzione nel 2019. Questa misura prevede una riduzione del 25% sulla Tari o sulla tariffa corrispettiva per il servizio di gestione dei rifiuti urbani, ed è destinata alle famiglie in condizioni di disagio economico.
I beneficiari di questa misura sono i nuclei familiari con un ISEE inferiore o uguale a 9.530 euro, soglia che sale a 20.000 euro per le famiglie con almeno quattro figli a carico. E’ importante seguire l’evoluzione in questo senso, in quanto l’Autorità di regolazione per energia, reti e ambiente (Arera) aggiornerà periodicamente queste soglie.
Il bonus sarà applicato automaticamente, senza necessità di presentare domanda, a partire dal 2025. L’Arera definirà le modalità di trasferimento dei dati dei beneficiari dall’INPS ai Comuni, garantendo così l’automatismo della misura nel rispetto della privacy. Se hai qualsiasi tipo di dubbio consulta direttamente il sito dell’Arera oppure prova a contattarli telefonicamente e ricorda sempre che hai a tua disposizione i Caf che possono darti una mano con tantissime pratiche burocratiche.