Nuove leggi sulla casa e nuova stangata per gli italiani. A partire dalla TARI. Vediamo cosa accade a chi vende un immobile.
Ennesima stangata a danno dei proprietari di immobili. La novità riguarda TARI, la tassa sui rifiuti. Nessuno se lo sarebbe aspettato.
Tra le tante imposte che gravano sulle spalle dei cittadini c’è la TARI, la tassa sui rifiuti. Si tratta di un’imposta comunale che cambia non solo in base alle dimensioni dell’immobile e del numero di componenti della famiglia ma anche in base al Comune in cui si vive. Solitamente si paga in diverse rate.
Pur trattandosi di una tassa come le altre, vige ancora molta confusione. Ad esempio molti si chiedono se spetti al proprietario di un immobile oppure all’inquilino il pagamento di questa imposta. Oppure che succede se si vende la casa ma il nuovo proprietario ancora non vi abita? La situazione è più complessa di quel che sembra e, purtroppo, le stangate sono sempre dietro l’angolo.
TARI: ecco le novità
Prepariamoci ad una nuova stangata. Questa volta riguarderà la TARI, la tassa comunale sui rifiuti. Vediamo cosa cambia per chi vende casa. Per prima cosa facciamo chiarezza su un punto: la TARI spetta a chi risiede in quell’immobile. Pertanto anche se una persona vive in affitto, sta a lui pagare l’imposta sui rifiuti e non al proprietario della casa salvo diversi accordi tra le due parti. Molti inquilini, infatti, pensano erroneamente di non dover pagare mentre, invece, è loro preciso obbligo.
Che succede se si lascia la casa in cui si viveva in affitto o se si vende la casa di cui si è proprietari? In tal caso l’obbligo di pagare la TARI viene meno nel giorno in cui si lascia o si vende la casa. Tuttavia, non si ha più l’obbligo per legge di provvedere al pagamento di questa imposta solo se si presenta al Comune la dichiarazione di cessata occupazione dell’immobile entro il 30 giugno dell’anno successivo a quello in cui è avvenuta la cessazione del possesso o dell’occupazione della casa in questione.
In pratica se vendo oggi la mia casa, devo comunicare al Comune la cessazione di occupazione entro il 30 giugno del 2025. Se la dichiarazione di cessata occupazione dell’immobile viene presentata in ritardo allora potrò smettere di pagare la TARI solo a partire dalla data in cui presenterò la dichiarazione al Comune. In ogni caso, anche nella situazione in cui un contribuente presentasse la dichiarazione in ritardo, può non pagare se dimostra di non aver più vissuto in quella casa durante quei mesi.
Se si vende l’immobile solitamente il nuovo proprietario provvede al pagamento della TARI. Nel caso in cui ciò non avvenisse, il vecchio proprietario dovrà presentare al Comune non solo la dichiarazione di cessata occupazione di quella casa ma anche una copia dell’atto di vendita.