Prima di pagare la Tari è fondamentale verificare alcuni elementi per capire se sia necessario pagarla e se l’importo è corretto.
La tassa sui rifiuti va corrisposta da tutti i cittadini ma ci sono anche delle vie alternative in alcuni casi specifici e soprattutto la possibilità di ottenere sgravi e altre agevolazioni quando ci si trova in condizioni particolari. Tipicamente si riceve la richiesta di pagamento e quindi poi con i bollettini o l’F24 ricevuto si può effettuare il pagamento diretto.
Prima di pagare la tassa è meglio controllare alcuni elementi per verificare se effettivamente quanto riportato sia dovuto, se ci siano gli estremi per procedere e in che modo nel caso richiedere uno sgravio direttamente sul costo oppure uno sconto non applicato correttamente.
Tari, prima di pagare bisogna controllare questo dettaglio
Il tributo però non è sempre valido e in alcuni casi ci sono gli estremi per contestare la richiesta di pagamento, sia al Comune che mediante un Giudice. Tuttavia oggi a gestire il tutto c’è l’Agenzia delle Entrate quindi i Comuni hanno delegato tutto ciò che riguarda la fiscalità di questo tipo di tassa direttamente a questo Ente e per tale motivo in alcuni casi bisogna agire in maniera diversa.
Pagando immediatamente talvolta non ci si rende conto di tutti gli errori in cui si può incappare: dal pagare una cifra più alta a sbagli formali. Si può quindi presentare un’istanza di autotutela che va redatta in carta semplice e poi inviata all’ufficio mediante pec o raccomandata. Qui inserire i propri dati, la richiesta di pagamento quindi l’atto di notifica, la motivazione per cui si richiede annullamento della stessa o modifica, i documenti da allegare, consenso al trattamento dei dati personali, data e firma.
Laddove entro 60 giorno non venga accettato e sospeso allora si pongono le basi per fare richiesta al giudice di pace. Ovviamente la richiesta non va fatta deliberatamente ma devono esserci dei presupposti specifici che determinano la necessità per il cittadino di questa condizione, come uno sgravio emesso dal Comune e non applicato direttamente che impedisce quindi di capire quanto bisogna realmente pagare.
Sconti specifici sulla Tari però possono essere richiesti in varie circostanze, anche quando ci sono stati servizi non adeguati da parte dell’ente che si occupa dello smaltimento o quando i cassonetti sono troppo distanti da casa e quindi implicano un problema diretto per il cittadino.