Ottenere casa in affitto ma senza busta paga, è il nuovo trend per le persone che cercano disperatamente casa in città
È sempre più difficile trovare casa in affitto, soprattutto in città. I lavori instabili, i salari bassi, e il bisogno di cercare fortuna in città: il cocktail perfetto per iniziare la lunga ed estenuante ricerca, spesso senza risultati. I proprietari d’appartamento, per tutelarsi, richiedono sempre più sicurezze economiche dimostrabili, ma non tutti possono darle per via dei lavori instabili di cui è vittima tutto il Paese. Tante persone hanno iniziato a cercare escamotage per ovviare alle richieste dei proprietari, andando però contro legge.
A livello di legislazione, in Italia, non è possibile dichiarare il falso sulla propria busta paga, soprattutto se viene dichiarata una RAL differente per il contratto d’affitto. Ma come fare a capire se una busta paga sia falsa? Non è proprio così facile fidarsi di estranei che hanno bisogno d’affitto, e al tempo stesso non è neanche facile capire se stiano dichiarando il falso. Per ovviare al problema è utile capire quali sono le strategie utilizzate in modo da sventare ogni probabile truffa ancor prima che il contratto sia firmato da ambo le parti.
Come capire che la busta paga è falsa: tutti i trucchetti per non farsi ingannare
La busta paga viene richiesta per assicurarsi che la persona che sta richiedendo il contratto d’affitto abbia concretamente la possibilità di pagare il canone mensile. Si tratta di una ‘prova di fiducia’ in quanto rimane comunque un dato relativo: se una persona è incivile, lo sarà anche con una busta paga alta, quindi la possibilità di incappare in inquilini che non pagano è questione all’ordine del giorno. Capita sempre più frequentemente che persone prive di solidità economica presentino al locatore una busta paga falsa per affittare casa, al fine di ottenere l’accettazione dell’immobile.
Ovviamente si tratta di una pratica del tutto scorretta ma a volte portata avanti da una disperazione latente per mancanza di affitti a prezzo onesto, soprattutto in città. Per evitare di incappare in spiacevoli truffe, il proprietario che mette l’immobile in locazione può richiedere, in alternativa alla busta paga per affitto, altre tipologie di garanzia, come per esempio una copia dell’ultima dichiarazione dei redditi presentata, oppure una certificazione ufficiale redatta dalla banca che attesta la solidità economica del soggetto richiedente.
Quando si pensa di avere ricevuto una busta paga falsa dal papabile affittuario, è bene sapere che esistono vari metodi per scoprire la veridicità del documento. Per esempio è importante innanzitutto controllare che tutti i dati e le informazioni siano presenti (es. nome della società, data di assunzione, TFR accumulato, ferie e permessi).
Ancora, richiedere l’estratto contributivo INPS per accertarsi che il soggetto in questione sia un lavoratore subordinato e in regola con il pagamento dei contributi. È chiaro che se durante i controlli emerge una discrepanza nei dati inseriti, allora le probabilità che la busta paga sia falsa son alte. Se ci si ritrova di fronte a persone che non sono troppo disponibili nel dare delucidazioni sulla propria condizione economica, allora sarebbe meglio chiedere più sicurezze prima di fidarsi di una possibile busta paga contraffatta.