Un amministratore di condominio non può favorire nessuno tra i condomini. Ecco cosa accade si prova un conflitto di interessi
Il ruolo dell’amministratore di condominio è fondamentale per la gestione del condominio stesso. È il professionista da contattare per qualsiasi esigenza sorga. Ed è colui il quale che, con ordinaria e straordinaria amministrazione, si premura di mandare avanti della vita condominiale. Ovviamente, si tratta di un ruolo che svolto con disciplina, con onestà e con imparzialità. Altrimenti, possono iniziare i problemi. Come sancisce questa recente sentenza pronunciata da un tribunale italiano.
La sentenza è la numero 340 dell’11 marzo 2024 ed è stata pronunciata dal Tribunale di Reggio Calabria. Essa sottolinea l’importanza di vigilare sulle decisioni prese in assemblea condominiale, assicurandosi che siano sempre giuste e trasparenti. I condomini devono essere consapevoli dei propri diritti se viene dimostrato che è stata approvata per avvantaggiare solo alcuni a scapito di altri, soprattutto quando c’è un evidente conflitto di interessi.
Cosa rischia un amministratore di condominio che favorisce uno o più condomini?
Recentemente, quindi, la sentenza che abbiamo citato ha messo in luce un caso significativo di conflitto di interessi all’interno di un condominio, evidenziando come una delibera possa essere dichiarata nulla se risulta mirata a favorire esclusivamente alcuni condòmini a discapito degli altri. Come sempre accade, una sentenza e un caso specifico diventano di interesse collettivo perché possono fare giurisprudenza.
In questo caso, in un condominio, una delibera è stata approvata con l’obiettivo apparente di migliorare alcuni servizi comuni. Tuttavia, l’approfondimento della vicenda ha rivelato che la decisione presa dall’assemblea condominiale avrebbe avvantaggiato in modo significativo solo un gruppo ristretto di condòmini, lasciando gli altri in una posizione sfavorevole. Questo squilibrio ha sollevato dubbi sulla legittimità della delibera, portando alcuni condòmini a contestarla in sede legale.
Il giudice del Tribunale di Reggio Calabria, quindi, ha stabilito che la delibera in questione presentava un evidente conflitto di interessi, poiché i condòmini che avevano votato a favore erano gli stessi che avrebbero tratto il maggior beneficio dalla sua attuazione. Questo ha sollevato un problema di imparzialità, poiché la decisione non teneva conto degli interessi dell’intera comunità condominiale.
Le parole della motivazione del giudice hanno quindi dichiarato la delibera nulla, sottolineando che in un contesto condominiale le decisioni devono essere prese nel rispetto degli interessi comuni di tutti i condòmini. Il fatto che la delibera fosse chiaramente sbilanciata a favore di pochi ha reso evidente la presenza di un conflitto di interessi, che ha compromesso la legittimità del voto.