Successione, donazione, trust, cessioni aziendali: ecco in cosa consiste la riorganizzazione di alcune categorie di imposte indirette prevista dalla riforma fiscale.
La riforma fiscale dell’anno in corso 2024 ha previsto la riorganizzazione e processi di semplificazione di alcune categorie di imposte indirette; tra queste, sono state incluse anche quelle applicate su successioni, donazioni non onerose, trust e cessioni aziendali effettuate all’interno di contesti famigliari. La riforma non prevede una diminuzione del carico tassativo, tuttavia mira a rendere il sistema meno oneroso tramite una semplificazione di tipo strutturale.
Ebbene, per la dichiarazione di successione, ad esempio, a partire dall’anno in corso 2024 diminuiscono i documenti e le informazioni da presentare in sede di presentazione. La procedura, inoltre, punta alla transizione verso un sistema di interscambio ed esecuzione procedurale sempre più digitalizzato, fino a divenire esclusivamente digitale, con inclusione di modelli di dichiarazione pre-compilati per semplificare e velocizzare le operazioni.
Tra i documenti che non dovranno essere più allegati, figurano anche gli estratti catastali per terreni ed immobili ed i certificati per le imbarcazioni da richiedere ai registri pubblici: questi dati saranno ottenuti direttamente dall’Agenzia delle Entrate e mostrati al contribuente in modalità digitale attraverso il sistema automatico di pre-compilazione.
L’ammontare dell’imposta e i termini temporali di pagamento
Sarà il contribuente ad avere l’onere di calcolare l’importo dovuto in autonomia, senza dover attendere la ricezione da parte dell’Agenzia delle Entrate di una comunicazione ufficiale in merito. In quanto ai termini temporali, a partire dalla data di presentazione della denuncia il contribuente avrà quindi 90 giorni di tempo per effettuare il pagamento dell’imposta in regime di autoliquidazione.
Dopodiché l’Agenzia delle Entrate effettuerà automaticamente l’aggiornamento dei registri catastali per i beni immobili oggetto della dichiarazione, senza applicare alcun costo aggiuntivo in capo al contribuente. La misura fa parte di un pacchetto di nuovi provvedimenti che include anche il piano di concordato preventivo fiscale: per questo motivo, il pacchetto dovrà effettuare un ulteriore passaggio di approvazione al Parlamento.
La previsione dell’entrata in vigore del pacchetto di riforme, al netto del nuovo passaggio parlamentare e della possibilità di presentazione di emendamenti e modifiche, è stata indicata tra la fine dell’anno in corso 2024 e l’inizio del prossimo anno 2025. In attesa di nuovi aggiornamenti, per ulteriori informazioni, dettagli e approfondimenti è consigliabile consultare l’Agenzia delle Entrate attraverso il sito web istituzionale dell’Ente o, in alternativa, recandosi fisicamente presso una sede operativa attiva sul territorio.