È la nuova frontiere del riscaldamento in casa; una stufa a bioetanolo diventa un elemento estetico ma è anche una scelta green. Scopriamo cosa c’è da sapere prima di acquistarne una.
Le stufe a bioetanolo sono la più recente alternativa pratica ed ecologica in materia di riscaldamento domestico. Sono esteticamente belle, diventando un complemento d’arredo che non stona con l’ambiente circostante e anzi, al contrario, rende più accogliente la stanza.
Soprattutto però parliamo di una tipologia di riscaldamento amica dell’ambiente, in quanto il bioetanolo è un combustibile 100% naturale, deriva infatti dalla combustione di biomasse ricche di zuccheri e amidi e che rilascia quantità davvero esigue di anidrite carbonica.
Il loro acquisto è sempre più diffuso, ma prima di sceglierle è meglio scoprire in anticipo quelle che sono le caratteristiche di questa tipologie di stufe, nonché i pro ma anche alcuni contro che è bene sapere prima.
Stufe a bioetanolo, tutto quello che c’è da sapere: pro- contro e funzionamento
Partiamo dai costi; le stufe in sé hanno costi davvero molto contenuti, circa 100 euro per i modelli base -ma si può arrivare anche a 1.000 per quelli di design-. Il loro consumo dipende dalla potenza del dispositivo, quindi ovviamente più il dispositivo è potente più consuma, di fatto però il bioetanolo costa all’incirca tra i 2/5 euro al litro.
Prezzo che dipende anche dalla tipologia di stufa che si decide di acquistare; sul mercato, infatti, se ne trovano diverse: quelle da collocare sul pavimento, da fissare sul muro fino a quelle a sospensione. Ci sono poi quelle mobili che possono essere spostate da una stanza all’altra.
Queste stufe funzionano in maniera molto semplice grazie anche ai pochi componenti di cui è formata. C’è un serbatoio, chiamato bruciatore e che contiene un panno di lana di vetro, questo viene imbevuto di alcol etilico biologico quindi si accende con un accendino e si genera la fiamma. Con le stufe a bioetanolo il calore si diffonde in maniera omogenea ed è possibile anche regolare la fiamma.
Ma non ci sono solo pro all’orizzonte. Sicuramente parliamo di un riscaldamento a facile installazione, che consuma poco ed è green, senza considerare il fatto che ha bisogno davvero di poca manutenzione; tuttavia, questa tipologia di riscaldamento ha una capacità ridotta, nel senso che non è adatta ad ambienti grandi e generalmente è meglio trattarlo come sistema di riscaldamento di appoggio a uno più tradizionale e non unico.
Questo perché la potenza calorifera del biometano è inferiore a quella degli impianti a pellet, gas o legna. Inoltre è da considerare anche che il bioetanolo brucia velocemente, quindi sì costa di meno ma magari sarà necessario acquistare più prodotto.