Stop al bonus casa, nuove misure del Governo bloccano le detrazioni per le seconde case: Ecco tutte le novità e i cambiamenti previsti
La legge di bilancio è uno strumento importantissimo previsto all’articolo 81 della Costituzione italiana, utilizzato dal Governo per comunicare preventivamente al Parlamento le spese pubbliche e le entrate per l’anno successivo. Ogni nuovo disegno di legge di bilancio deve essere presentato entro il 20 ottobre di ogni anno, per dare avvio all’iter normativo che porterà all’approvazione definitiva della stessa entro il 31 dicembre.
Ecco perché questi giorni di fine settembre sono di grande fermento per le modifiche alla spesa pubblica che sono in previsione con la prossima legge di bilancio. Il governo ha annunciato di avere necessità di reperire nuovi fondi razionalizzando la spesa pubblica. Per questo motivo ci saranno molto probabilmente una serie di riduzioni dei sussidi alla famiglie e i tagli più pesanti riguarderanno il settore edilizio. Vediamo più nel dettaglio cosa succederà nel 2025.
Molti incentivi e sussidi rischiano il rinnovo per il prossimo anno, come già annunciato nel recente vertice dei giorni scorsi a Palazzo Chigi tra Meloni, Tajani e Salvini.
Tra i vari bonus a rischio ci sono anche il molto discusso bonus psicologo e “La Carta Dedicata a te“, strumenti fondamentali, capaci di sostenere le spese culturali di molte categorie sociali. Ma sono i bonus edilizi che subiranno quasi sicuramente il taglio più netto, in vista della definizione della nuova legge di bilancio. Il piano del governo è quello di razionalizzare al meglio le risorse, riducendo il più possibile il peso dei sussidi sul bilancio dello stato. Stando ai recenti dati di Assoutenti, infatti, il costo dei bonus edilizi attivi dal 2020 al 2024 avrebbe raggiunto l’ammontare di circa 220 miliardi di euro. In virtù di ciò, sono tantissime le misure che scadranno alla fine dell’anno e che quasi sicuramente non vedranno alcun rinnovo. Vediamo subito di quali si tratta.
In primo luogo potrebbe scomparire il sismabonus, ovvero la detrazione fino all’85% per gli interventi antisismici sugli immobili destinati alle attività produttive e per le abitazioni in generale. Poi il bonus mobili ed elettrodomestici, il contributo previsto per arredi ed elettrodomestici ad alta efficienza energetica. Il bonus verde anche potrebbe sparire.
Ma la più grande perdita potrebbe essere l’ecobonus, la detrazione del 75% per la riqualificazione energetica degli edifici unifamiliari e dei condomini. Potrebbe sopravvivere soltanto come detrazione del 65%, unicamente per interventi sulla prima casa che assicurino il miglioramento delle prestazioni energetiche dell’edificio.