Un metodo pratico per conservare il vino, che diventa parte dell’arredamento: persino Stefano de Martino espone così le sue bottiglie.
Viviamo in un paese che può vantare un’enorme varietà vitivinicola. Quanti di noi non hanno approfittato di questa varietà per crearsi la propria cantina di vini? Anche Stefano de Martino, il famoso ballerino e conduttore tv, è un appassionato del mondo enologico, considerando che si è appena concesso una vacanza a Serralunga d’Alba, terra del Barolo DOCG.
Se anche noi vogliamo conservare perfettamente il nostro vino, così da essere sicuri di stappare un buon prodotto, dobbiamo seguire poche semplici regole. Vediamo insieme quali.
Mario Soldati scriveva che il vino è dotato di una «vitalità irrazionale e sempre mutevole, non troppo diversa da quella di un organismo umano».
Poiché contengono un prodotto che percepisce lo scorrere del tempo, le bottiglie devono essere custodite tenendo a mente questi diversi fattori:
Il contatto diretto con la luce è severamente vietato, pena il decadimento del vino stesso. Il termine “gusto di luce”, infatti, è stato coniato per definire proprio l’odore e il sapore sgradevoli di cavolo e cipolla, emanati dal liquido dopo essere stato esposto al sole per troppo tempo. Sebbene questo fenomeno colpisce più di frequente i vini bianchi (che sono conservati in bottiglie più chiare e, al contempo, possiedono meno tannini che li proteggano), la regola di base è di conservare i vini al buio. Al massimo, per chi vuole esaltare le curve delle sue bottiglie, sono ammesse le luci al LED.
Il range di temperatura ideale è tra i 10 e i 15 °C. Poi, naturalmente, ogni tipologia di vino va servita a una propria temperatura, quindi sta a chi la offre tenere da conto questa variabile. È importante non far subire alle bottiglie degli sbalzi di temperatura, che faranno invecchiare più velocemente il vino.
Il vino deve essere tenuto in un luogo con umidità tra il 60 e l’80%. Se il tappo dovesse seccarsi, entrerebbe l’aria che ossigenerebbe il vino, compromettendolo per sempre. Le cantinette di ultima generazione regolano da sé l’umidità, mentre in un’altra situazione bisognerebbe armarsi di deumidificatore o umidificatore, a seconda dei casi.
Una leggera ventilazione è essenziale per conservare al meglio le nostre bottiglie, per evitare le muffe. Ecco perché dobbiamo ricordarci di rimuoverle dalle scatole di legno o cartone nelle quali ci vengono regalate. Le migliori cantinette d’arredamento sono dotate di ventole d’areazione sul retro proprio per questo motivo.
Nonostante ci sia stata una diatriba lunga decenni sull’argomento, si ritiene che la posizione corretta per conservare le bottiglie sia quella orizzontale. In questo modo il liquido, a contatto con il tappo di sughero, lo tiene umido e ne evita il restringimento. Inoltre, la posizione orizzontale proibirebbe ai sedimenti (quelli che si formano nei vini rossi da invecchiamento) di contaminare il vino, poiché nel momento di versare la bottiglia essi si fermerebbero sulla spalla. Questo, tuttavia, non si applica ai vini spumanti, che invece è meglio tenere in piedi. Un’ultimissima regola generale riguardo alla posizione: muovere le bottiglie il meno possibile e spostarle solo se necessario, perché le vibrazioni sono deleterie.
È sempre meglio tenere le nostre bottiglie lontano da luoghi quali cucine o garage, perché gli odori forti potrebbero alterare le proprietà organolettiche del vino.
Che sia dunque una cantinetta professionale o una fai da te, conservare il vino è una cosa seria. Una volta seguiti tutti questi consigli, però, il risultato è sicuro: un prodotto perfetto e pronto da bere (ricordatevi di annusare sempre il tappo, una volta stappata la bottiglia! Se odora di vino, via libera; se odora di tappo, non vale la pena di berlo).