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Stangata sui pannelli solari: altro che bonus, arriva la “supertassa”

a Tante persone hanno scelto di installare i pannelli solari. Ma la loro convenienza potrebbe oggi essere annullata da una supertassa

In questi anni, moltissime persone, in Italia, hanno optato per l’installazione di pannelli solari. Una soluzione economica ed ecologica che ha trovato sempre maggiori sostenitori, anche per via di diversi vantaggi finanziari. Ma, potremmo dire che la pacchia è finita. Perché oggi, non solo non si può parlare di agevolazioni. Ma, anzi, di una supertassa.

I pannelli fotovoltaici forniscono energia a un immobile, sfruttando i raggi solari. Una soluzione particolarmente conveniente, soprattutto a determinate latitudini. Ma anche una soluzione ecologica, evidentemente, dato che tra le varie, quella prodotta dal sole è certamente una delle forme di energia più pulite.

Una soluzione utile ed efficace, anche perché può essere accumulata, per essere utilizzata in un secondo momento o, addirittura, può essere rivenduta. In tanti, dicevamo, hanno optato per questa soluzione, anche sfruttando le tante agevolazioni fornite in questi anni. Sia dal governo centrale, che dalle istituzioni locali. Ora, però, il vento sembra essere cambiato. E così, sui pannelli solari potrebbero arrivare costi ulteriori importanti. Entriamo nel dettaglio.

Arriva la supertassa sui pannelli solari?

L’imposta di registro applicata agli impianti fotovoltaici può subire un incremento in base alla loro classificazione giuridica, soprattutto quando questi vengono considerati parte integrante di un immobile. Gli impianti fotovoltaici di misure importanti prevedono un’imposta di registro dei beni immobili (oggi al 9% ma al 7% all’epoca dei fatti, e non al 3% come i beni mobili).

I pannelli solari potrebbero essere meno convenienti oggi – (designmag.it)

Secondo recenti chiarimenti legali, gli impianti installati su edifici, che diventano parte integrante dell’immobile, possono essere soggetti a una tassazione più elevata rispetto a quella prevista per i beni mobili. Questo avviene perché, in tali casi, l’impianto contribuisce al valore complessivo dell’edificio, e l’imposta di registro viene calcolata tenendo conto di questo aumento di valore.

La questione della classificazione degli impianti fotovoltaici è centrale per determinare quale sia l’imposta di registro da applicare. Se l’impianto è considerato un bene mobile, l’imposta applicata è generalmente più bassa. Tuttavia, se l’impianto è considerato un bene immobile, perché installato stabilmente su un edificio e quindi parte integrante di esso, si applica un’imposta di registro più alta. Questa distinzione non è solo formale, ma ha un impatto diretto sui costi di transazione, soprattutto in ambito immobiliare.

Uno dei temi di maggiore convenienza per l’installazione dei pannelli solari, in questi mesi, è stato rappresentato anche dal fatto che la loro installazione aumenta il valore dell’immobile in questione. Quando un immobile viene venduto e include un impianto fotovoltaico integrato, il valore di quest’ultimo viene aggiunto al valore complessivo dell’immobile, influenzando così l’imposta di registro dovuta.

Ad esempio, in una compravendita immobiliare, se l’impianto fotovoltaico è considerato parte dell’immobile, l’imposta di registro verrà calcolata tenendo conto del valore aggiunto dall’impianto stesso. Questo può comportare un aumento significativo dell’imposta dovuta, rendendo importanti le valutazioni preliminari sullo status dell’impianto.

Claudio Rossi

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Claudio Rossi