Quando si è in affitto a chi tocca pagare le spese condominiali? Cosa spetta al proprietario e cosa all’inquilino?
Quando si tratta di soldi e di spese è sempre giusto prestare un certa attenzione. Ci sono cose che si danno per scontato per esperienze personali, ma che delle volte vanno contro le regole eleggi a nostra insaputa. Il mondo immobiliare è molto complicato e con una burocrazia infinita e visto che la richiesta di affitti in Italia è sempre più elevata è giusto avere qualche informazione in più a riguardo, soprattutto sulla questione delle spese condominiali, per molti alquanto sconosciuta o superficiale.
Ogni condominio ha delle spese comunitarie da sostenere, dalla pulizia degli spazi comuni, alla manutenzione di essi e alle spese ricorrenti come luce e gas che servono per illuminare e gestire tutti gli spazi che si hanno in comune con gli altri inquilini. Scala, giardino ascensore ecc. La somma di tutti questi elementi comporta delle grosse spese mensili per il proprietario del condominio e quando ci sono diversi proprietari come spesso capita, si trova una giusta organizzazione. Ultimamente però, si usa la spesa condominiale in modo scorretto, come aumento dell’affitto, così facendo il proprietario avrà un tassazione differente. È importante quindi sapere con precisone a chi spetta pagare la quota della spesa condominiale in caso di affitto.
Spese condominiali, chi paga?
In linea generale le spese ordinarie ricadono sull’affittuario, mentre quelle straordinarie sul proprietario di casa. L’inquilino sarà, quindi, tenuto a pagare i costi del riscaldamento, dell’acqua e le rate condominiali che vengono emesse dall’amministratore condominiale. Mentre, al proprietario rimarranno tutte quelle spese, dette straordinarie, come per esempio i lavori di rifacimento della facciata del palazzo. Come facile intuire, i lavori più strutturali e personali, sono ovviamente a carico del proprietario.
Il principio è che siano le persone che abitano quotidianamente nel condominio a provvedere alle spese ordinarie, quindi il riscaldamento, la manutenzione generale e la pulizia delle parti comuni. Quindi la legge prevede che tutto ciò che riguarda la manutenzione ordinaria come la pulizia delle scale, la manutenzione del giardino, oppure la manutenzione dell’ascensore spetta agli inquilini con una quota mensile di spese condominiali. Mentre le spese straordinarie restano a carico del padrone di casa, ne fanno parte, ad esempio la riparazione del tetto o guasti non prevedibili.
In poche parole tutto ciò che dà valore all’immobile e ha carico del suo proprietario, mentre tutto ciò che serve per vivere tranquillamente i con i giusti servizi e ha carico dell’affittuario. Una regola abbastanza semplice e intuitiva. Bisogna solo stare un po’ attenti alla quota richiesta che ha volte è davvero molto esosa, quasi quanto un affitto, valutate con cura in quel caso i servizi offerti, la pulizia e il mantenimento degli spazi comuni.