Si possono non pagare le spese condominiali? Se si presentano alcune condizioni sì: quali sono i casi e come tutelarsi.
Quando si acquista una casa o si prende in affitto è possibile che sulla proprietà gravino delle spese condominiali arretrate. Oltre a questo è anche possibile che, per varai motivi, un inquilino o un proprietario siano impossibilitati a pagare le spese condominiali per un determinato lasso di tempo.
In questi casi l’amministratore del condominio ha il diritto e il dovere di recuperare il credito dai cattivi pagatori ma ha solo determinati lassi di tempo per farlo. Dopo un certo periodo (che varia a seconda della tipologia di spese arretrate) il condominio perderà il diritto di rivalersi sui condomini morosi, i quali potranno quindi evitare di pagare le quote non versate.
Dopo quanto tempo si possono non pagare le spese condominiali?
Come sa benissimo chi vive in condominio, le spese condominiali si dividono in spese ordinarie e spese straordinarie. Tra le spese ordinarie troviamo quelle che vanno sostenute periodicamente per mantenere lo stabile in buone condizioni e per pagare la fornitura energetica necessaria ad alimentare le aree comuni. Le spese per la pulizia delle scale per esempio rientra nelle spese ordinarie, così come è una spesa ordinaria quella per la bolletta della luce delle scale.
Tutte le spese ordinarie sono equamente divise tra i condomini e vengono accorpate nella quota mensile che ogni condomino è tenuto a versare. Sono invece spese straordinarie quelle che si eseguono una tantum e di solito sotto approvazione dell’assemblea condominiale.
Secondo la legge 2948 del Codice Civile l’amministratore di condominio ha 5 anni di tempo per recuperare le spese ordinarie e 10 anni di tempo per recuperare le spese straordinarie, dopo di che esse vanno in prescrizione. Questi lassi di tempo devono però trascorrere in maniera ininterrotta: l’amministratore di condominio può “azzerare” il conto degli anni di prescrizione inviando una raccomandata con avviso di ricevimento, una notifica di decreto ingiuntivo oppure avviando un atto giudiziale per recuperare i soldi dovuti dal debitore.
Nel caso in cui, dopo ripetuti avvisi, il condomino moroso non ha ancora pagato, si può addirittura passare al pignoramento dei beni del debitore. Se però non è possibile pignorare alcun bene e il debitore non ha pagato, trascorso il periodo di prescrizione gli altri condomini devono pagare di tasca propria i debiti del condomino moroso.
Cosa succede però nel caso in cui a essere moroso sia un inquilino e non un proprietario? Innanzitutto un inquilino deve pagare di tasca propria solo le spese ordinarie, mentre quelle straordinarie saranno sempre a carico del proprietario. Oltre a questa radicale differenza, i tempi di prescrizione per gli inquilini sono di soli 2 anni.