Poche persone sanno che è possibile chiedere il Sismabonus per ristrutturare la propria abitazione. Scopriamo in quali zone.
Anche nel 2024 i cittadini italiani che vivono in determinate zone della penisola hanno la possibilità di accedere al cosiddetto Sismabonus. Si tratta di un importante agevolazione fiscale indirizzata in favore di coloro che decidono di acquistare case antisismiche secondo quanto stabilito dalla disciplina.
A tale proposito, l’Agenzia delle Entrate ha pubblicato una risoluzione nella quale spiega a quali lavori è applicabile l’agevolazione e quali sono le condizioni da rispettare per poter sfruttare quest’importante opportunità.
Sismabonus: ecco in quali zone può essere richiesto
Per poter beneficiare del sismabonus acquisti è necessario acquistare un immobile antisismico all’interno delle zone classificate a rischio. La disciplina che regolamenta il bonus ha stabilito che è possibile ottenere l’agevolazione per le case classificate a rischio sismico 1, 2 e 3.
Ma l’agevolazione può essere ottenuta anche per l’esecuzione di lavori di finitura finalizzati a rendere un immobile antisismico, anche se questi non sono stati completati al momento dell’acquisto del bene. In tal caso, la disciplina stabilisce che per poter usufruire dell’agevolazione fiscale è necessario che i lavori edilizi strutturali siano comunque terminati al momento della compravendita dell’immobile.
Per poter beneficiare del Sismabonus, la regola prevede che gli interventi edilizi siano finalizzati a ridurre di uno o di due classi il rischio sismico dell’immobile. Per poter accedere al beneficio è necessario che l’atto di compravendita rispetti i termini previsti.
Gli interventi possono essere agevolati solo se effettuati da imprese di costruzione o ristrutturazione edilizia che, entro 30 mesi dalla data di conclusione dei lavori, provvedono ad alienare l’immobile.
Questo è l’impianto normativo di base sul quale è intervenuto il Decreto Salva-cantieri, che ha concesso la possibilità di accedere alla cessione del credito e allo sconto in fattura, per gli interventi di ristrutturazione edilizia solo ai lavori effettuati nelle cosiddette zone sismiche 1, 2 e 3. La detrazione fiscale prevista per il Sismabonus acquisti può essere applicata alle spese che sono state affrontate entro il 31 dicembre 2024.
Per quanto riguarda le unità che hanno categorie catastali provvisorie, situazione tipica per gli immobili in corso di costruzione, l’Agenzia delle Entrate è intervenuta con la risoluzione 14/E per chiarire che il Sismabonus è accessibile per tutti gli interventi di demolizione e ricostruzione finalizzati a ridurre di una o due classi rischio sismico. Per questo motivo, l’eventuale mancato completamente dei lavori di finitura non è rilevante, purché l’atto di compravendita venga stipulato entro il termine di vigenza dell’agevolazione.