Simonetta Princivalle: l’artista che crea immagini con spago e pigmenti [FOTO]

Tra arte e artigianato, i pannelli decorativi di Simonetta Princivalle sono animati da colori pigmentati le cui linee sono tracciate dallo spago

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Simonetta vive a Pisa, la sera lavora presso un ristorante molto speciale, uno di quelli a kilometro zero, dove un’infinità di piatti si offrono, circondati da un decoro di piastrelle-miniature dai colori pastello. Si chiama l’11 ed è come fosse la sua seconda casa. Li vi prepara i piatti decisi dal suo amico Marco, l’eclettico proprietario. La luce del giorno invece, è consacrata all’arte, la sua, intonata ad hoc da un animo alla ricerca di un luogo fatto di paesaggi e speranze. Sono solita incontrare designer che per audacia, senso di libertà o eclettismo, sconfinano spesso in un terreno, laddove la linea fra arte e artigianato è pressoché inesistente.
Simonetta Princivalle, si contraddistingue per l’esatto contrario.
Ed é per questo che vale la pena dedicarle lo spazio dovuto a chi, riesce a generare in consuetudine e poesia visiva, pur mantenendo un impronta altamente decorativa.

Simonetta, vive molte vite, circondata dal microcosmo pisano, ispirata dal mare a pochi chilometri e dalle reminescenze artistiche di una città che le calza a pennello. Da una parte la sua natura più autentica, alla ricerca della bellezza che nelle rigide giornate invernali, stende in poesie e che dai primi caldi in poi si traduce in campi di colori e dall’altra una vita pratica ma altrettanto sensoriale e che si lascia penetrare dall’universo del cibo e della ristorazione, applicata seguendo i sacri crismi della natura e le sue regole inviolabili.

Si esprime con una verve, di una semplicità disarmante e con la quale afferma: “Non so disegnare con la matita e quindi uso lo spago per tracciare le immagini che voglio raffigurare e che in seguito coloro con i pigmenti”. Simonetta, apre così un varco a una forma di artigianato che applica abilmente rendendola un fluido strumento della sua arte.

Le sue visioni sono ispirate da impressioni rivisitate, ma anche semplici cartoline sulle quali si è soffermata sognando ad occhi aperti un universo nuovo, rendendo così il suo lavoro funzionale alle sue possibilità. Sceglie, giorno dopo giorno l’autenticità di una vita e ricorda, raccontando questo punto fondamentale della sua anima, la cultura del pane. Semplice e buono.

Per questo, usa la carta da riciclare, come elemento fondamentale del suo lavoro, che tratta plasmandola e distruggendola con le sue stesse mani sino a farla diventare il supporto di ogni pannello ma anche il movimento delle immagini che questo raffigura, non curante della tecnica che cede il passo alle emozioni, alle quali si abbandona liberamente.

Poesia e immagini convivono in un viaggio che come in un racconto si sa da dove si parte ma non si sa dove si arriva e durante il percorso, Simonetta, traccia la sua storia nutrendosi di fotogrammi che cattura con gli occhi e che conserva come un importante bagaglio. Grazie al quale genererà nuove emozioni che traccia con il suo inseparabile spago delineando i contorni di una vita catturata così.

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