I genitori possono vendere una casa senza il consenso dei figli? La tematica è complessa: cosa dice la legge caso per caso?
Il problema del consenso dei figli sulla vendita di un immobile si pone essenzialmente nel momento in cui genitori e figli possono vantare un diritto sulla stessa proprietà. Questa situazione si verifica per esempio nel caso di una casa cointestata, nel caso di un immobile ottenuto in eredità dal figlio minore o nel caso di un immobile inserito in un fondo patrimoniale.
In questi specifici casi, i genitori dovranno sempre tener presente i diritti legali dei figli per evitare di incorrere in pratiche illegittime che potrebbero limitare la possibilità di compravendita. Inoltre bisogna tener presente che i figli potranno avanzare diritti anche sui beni immobiliari venduti o donati nel momento in cui essi rientrino nella loro eredità.
Vendita di un immobile: quando i genitori devono chiedere il permesso dei figli?
Nel caso più semplice, cioè nel caso di un immobile intestato ai soli genitori, i coniugi potranno vendere liberamente il bene di cui dispongono senza dover chiedere alcun permesso ai figli, minorenni o maggiorenni che siano.
Le cose stanno diversamente nel caso di un immobile cointestato. In queste specifiche condizioni, l’immobile potrà essere venduto solo ed esclusivamente con il consenso di tutti i proprietari. Se il figlio dovesse essere in disaccordo rispetto alla vendita, i genitori potrebbero chiedere la divisione della proprietà, acquisendo la quota del figlio (quindi corrispondendogli un prezzo adeguato al valore dell’immobile) e quindi procedere legalmente e senza problemi alla vendita della casa.
Se i conflitti patrimoniali tra genitori e figli non sono realizzabili con un semplice accordo tra le parti (che naturalmente è sempre preferibile), e si giunge in tribunale, il giudice potrà nominare un curatore che si impegni a sciogliere il caso trovando una mediazione.
Infine se l’immobile è parte di un fondo patrimoniale non può essere venduto senza il consenso del figlio. Se una casa è invece intestata a un figlio minore, i genitori possono godere del suo usufrutto. Questo significa che possono ad esempio vivere al suo interno oppure ricevere e amministrare il canone d’affitto a terzi. Non possono però vendere l’immobile a meno che la richiesta non venga presentata a un giudice tutelare, al quale spetterà decidere se permettere o impedire la vendita dell’immobile in questione.
Il diritto di usufrutto dei genitori vale fino al 16° anno di età del figlio nel caso in cui questo dovesse sposarsi a quell’età, o fino al raggiungimento della maturità legale, cioè fino a 18 anni, nel caso di un figlio non sposato.