Si paga l’IMU se non c’è allaccio utenze? Arriva la risposta clamorosa

Una delle questioni su cui si torna sempre con attenzione sono i casi in cui non è necessario pagare l’IMU per l’abitazione secondaria.

Un argomento che interessa tantissimi e che è anche ricco di sfaccettature spesso sottovalutate. L’IMU è una tassa sugli immobili che non viene pagata sull’abitazione di residenza ma solo dalla secondaria in poi. L’imposta, in vigore dal 2012, conosce alcune eccezioni e talvolta ha subito piccole modifiche di cui è necessario prendere atto.

In alcuni casi specifici si è esentati dal pagamento ma è importante conoscere quali sono i punti per capire se la propria condizione vi rientra e soprattutto come procedere laddove vi sia effettivamente la possibilità di non corrispondere questa tassa.

IMU senza allaccio utente: come funziona

Una domanda nello specifico riguarda tutti coloro che si trovano ad esempio a subentrate in un immobile e si chiedono se le spese condominiali le paghi l’uscente o la persona che acquista. In realtà la questione è articolata, come quando non sono presenti gli allacci delle utenze. Questo accade soprattutto perché la tassa viene corrisposta con un acconto e poi con un saldo e questo genera molta confusione.

IMU Arriva la risposta clamorosa
Come richiedere lo sgravio sull’IMU (designmag.it)

Al pagamento dell’IMU sono tenuti coloro che hanno la proprietà di una casa in cui non vivono. Quindi in generale si può parlare di imposta sulla seconda casa. La legge stabilisce che, se la seconda casa non è abitata, bisogna comunque pagare l’IMU che non dipende dalla presenza o meno di un inquilino quanto piuttosto dal possedimento del bene. Esistono varie possibilità per risparmiare, molte poco note. 

Cosa accade invece se ad esempio non ci sono acqua, luce e gas attive? La normativa in realtà non prevede una vera e propria esenzione in questo senso ma solo quando si parla di inagibilità. Quindi un conto è avere questi elementi disattivati perché la casa non è utilizzata, per non pagare inutilmente quindi le spese, un’altra è non poterle proprio attivare o non averle funzionanti perché la casa non è utilizzabile per motivi tecnici o di sicurezza.

Nel primo caso si deve pagare l’IMU comunque, nel secondo caso scatta l’esenzione. Ovviamente questa va comprovata quindi bisogna attestare che, effettivamente, la casa non si può utilizzare quindi che non riguarda una propria scelta ma che ci sono problemi tali che la rendono non praticabile.

Laddove invece siano inattivabili e quindi per motivi tecnici la casa risulti non vivibile allora si può chiedere una documentazione che attesti il tutto così da richiedere al Comune di residenza uno sgravio per il pagamento della relativa tassa sull’immobile.

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