Sfratto, è possibile se l’inquilino è disabile? Ecco cosa dice la legge a riguardo

In caso sfratto, se l’inquilino è disabile potrebbero verificarsi diversi problemi: ecco cosa dice la Legge in merito e cosa c’è da sapere.

Quando una persona o un nucleo familiare prende una casa in affitto ha dei doveri, così come lo stesso proprietario della casa. Il contratto è vincolante per entrambe le parti, ed esistono ovviamente i diritti reciproci.

Il proprietario ha diritto a ricevere quando pattuito e anche a usare l’immobile per sue necessità, mentre l’inquilino ha diritto che il contratto venga rispettato. Il proprietario può avanzare richiesta di sfratto principalmente per due motivi: il primo è quando il conduttore non paga più le mensilità e il secondo è quando il contratto scade e non intende rinnovarlo.

In caso di sfratto, cosa succede se l’inquilino è disabile? La risposta è nella Legge

Sappiamo che se l’inquilino si rifiuta di lasciare l’immobile intervengono le Autorità, e lo sfratto può essere eseguito con la forza. Ma se la persona che occupa la casa è disabile, cambia qualcosa? La domanda è lecita perché si potrebbe pensare che sia impossibile mandare via una persona che ha seri problemi di salute. Chi ha la Legge 104, infatti, è una persona disabile grave, e dunque ha dei benefici e aiuti garantiti dallo Stato, che vanno a sopperire in qualche modo alle difficoltà quotidiane vissute dal soggetto.

Anche se i portatori di handicap beneficiano di diversi tipi di agevolazioni o sgravi, nel caso di un contratto di affitto non ne hanno di più rispetto a tutti gli altri inquilini.

legge su sfratto a disabile
Cosa dice la legge se c’è uno sfratto e l’inquilino è disabile Designamag.it

Quindi il proprietario della casa può chiedere di avviare le pratiche di sfratto, ovviamente se sussistono le condizioni per farlo. Il disabile, se ha le agevolazioni previste dalla Legge 104, potrà agire in due modi. In caso di sfratto per mancato pagamento delle mensilità di affitto, infatti, può sempre pagare il debito e tornare in pari con quanto dovuto.

Questo può succedere sia aprendo un dialogo col proprietario sia in sede giudiziale, nel caso che sia stata già avviata una procedura legale. Onorare il debito è qualcosa che tutti possono fare in caso di morosità, dunque non solamente l’inquilino disabile. Solitamente chi soffre di handicap e ha la Legge 104 ha un tempo massimo di 120 giorni per sanare il debito, a patto che dimostri le sue difficoltà sia di salute che economiche, che però devono essere insorte dopo la stipula del contratto.

Sempre secondo la Legge, però, l’inquilino disabile può ottenere fino a 18 mesi di tempo di sospensione dalla procedura di sfratto, in modo che abbia il tempo di trovare un nuovo alloggio. Questo è ovviamente concesso perché la persona disabile ha più di 65 anni  si comprendono le difficoltà oggettive di una persona con handicap. I 18 mesi sono concessi anche in caso di soggetti di età superiore ai 65 anni e/o se nel nucleo familiare c’è una persona disabile o malata terminale.

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