Quando si parla di sfratto si sa che la procedura è molto complessa di per sé, a maggior ragione se è in ballo la Legge 104.
La procedura di sfratto avviene per due ragioni, ovvero quando l’inquilino è moroso oppure quando il contratto di locazione è scaduto e non si è rinnovato. Gli eventi che precedono l’allontanamento forzoso del locatario sono diversi e spesso passa molto tempo prima che il proprietario possa nuovamente utilizzare il suo bene in totale libertà, com’è suo diritto.
Il problema degli sfratti in generale, infatti, risiede nel fatto che è difficile poter rispettare i diritti delle persone coinvolte, ovvero quelli del proprietario e quelli dell’inquilino. Non è errato, dunque pensare che in caso di locatario disabile sia tutto ancora più difficile, perché sappiamo che esiste una Legge speciale, la 104, mirata a erogare varie forme di aiuti a chi ha un’invalidità accertata. Per capire come muoversi in caso di sfratto e Legge 104, quindi, dobbiamo sapere cosa dicono le Leggi vigenti in questo senso, e anticipiamo subito che in questo contesto esistono alcune “lacune”.
Sfratto e Legge 104, tutto quello che c’è da sapere
La Legge 104 nasce con la volontà di aiutare in varie forme le persone disabili e i loro familiari, e questi aiuti si possono concretizzare in varie forme: maggiori diritti in ambito lavorativo permessi speciali, agevolazioni fiscali, accesso gratuito alle cure eccetera. Potemmo quindi pensare che la medesima Legge intervenga anche dal punto di vista del diritto abitativo.
In realtà, forse non tutti sanno che non esiste una Legge specifica – e nemmeno norme contenute nella 104 – che vada a contemplare lo sfratto in caso di persona disabile in modo diverso rispetto agli inquilini comuni. In sostanza, non esiste una Legge che impedisce che il disabile venga sfrattato, anche se ha maggiori problematiche socio-economiche o di salute rispetto ad altre tipologie di locatari. Questo vale anche quando si parla della presenza di un minore disabile all’interno della famiglia che è in affitto.
Nella sostanza, se un inquilino disabile è moroso o se il contratto stipulato è terminato, lo sfratto può essere effettuato; tutt’al più, il soggetto disabile può ottenere un allungamento delle tempistiche per lasciare l’abitazione.
Questo non in virtù della sua disabilità, soprattutto se la condizione era già presente al momento della stipula del contratto, ma perché la Legge consente in alcuni casi di ottenere uno sfratto meno “traumatico” per il destinatario dell’atto. Parliamo di persone over 65, o di casi in cui la disabilità sia avvenuta improvvisamente dopo che il contratto di locazione era stato già firmato oppure se un componente familiare del locatario è malato terminale.