Sfrattare un inquilino non è mai facile, queste procedure sono lunghe ed elaborate e con la fragilità lo diventano ancora di più.
Oggi chi sceglie di affittare il proprio immobile a lungo termine deve comprendere anche quelle che sono le direttive da seguire, l’andamento del mercato ma sapere soprattutto cosa può accadere in corso d’opera. Se gli affitti brevi hanno determinate problematiche e devono quindi rispondere a un certo tipo di condizione, anche quelli lunghi, più stabili e sicuri mese per mese possono portare a problemi severi.
Tra le varie cose che possono accadere quando c’è un inquilino in casa, sicuramente va considerata la fragilità dello stesso che può avere un ruolo chiave laddove si abbia necessità di sfrattare la persona dell’immobile, indipendetemente dalle cause.
Sfratto, con persona fragile diventa molto difficile
La legge non chiarisce in un punto specifico una categoria di inquilini che non possono essere sfrattati ma di fatto ci sono delle persone che appartengono a determinate situazioni specifiche che difficilmente verranno cacciate dal proprio immobile.
Lo sfratto viene posto in essere solitamente quando c’è un inquilino moroso, quindi è differente rispetto a quando si chiede allo stesso di lasciare l’appartamento ad esempio perché c’è necessità di farlo perché la casa occorre in prima persona. Oggi c’è molta disinformazione e quindi talvolta sia gli inquilini che i proprietari non sanno come agire.
Quando si pone la morosità invece c’è una condizione specifica in cui laddove l’inquilino non abbia provveduto al pagamento, il proprietario dell’immobile possa sfrattarlo e quindi riavere la sua casa. Il problema sorge laddove ci siano determinati tipi di inquilini come madri con figli piccoli, anziani, persone malate. In questi casi la questione non è così semplice né da affrontare né da risolvere.
Tutti possono essere sfrattati ma la verità è che per quanto riguarda gli inquilini fragili non è così facile e diretta come conseguenza e spesso può capitare che vi sia la sospensione del giudice. Non è un blocco vero e proprio ma uno stallo in cui si attende che queste persone abbiano modo di trovare un altro immobile dover poter andare, che sia adeguato. Questo però fa sorgere un problema perché se le persone hanno un budget molto basso e difficoltà non riusciranno a trovare un’altra casa e quindi di conseguenza potrebbero trovarsi sia loro in deficit che il proprietario.
Si genera quindi un circolo vizioso da cui poi è difficile uscire perché fino a quando questi non trovano una casa adeguata potrebbero restare nell’immobile in affitto. In particolare questa condizione si genera con over 65, fragili a carico, figli, soggetti in liste di mobilità, disoccupati, malati, soggetti con disabilità.