Serramenti antieffrazione, cosa sono e come si dividono: cosa sapere per mettere al sicuro la propria abitazione

I serramenti antieffrazione mettono la casa al sicuro ma prima di comprarli bisogna capire come scegliere il modello giusto. 

La sicurezza in casa dev’essere una priorità per le famiglie. Scegliendo i serramenti antieffrazione si tutelerà il proprio nido e si ridurrà il rischio di furto. Tra tutti gli investimenti possibili questo è il più importante.

In Italia si sono verificati nel 2023 oltre 147 mila furti in casa. La più grande paura degli italiani è proprio quella di subire un furto nella propria abitazione. Il 48,09% dei cittadini ha dichiarato come questo sia il timore maggiore. Il 24,4% della popolazione ha dovuto sperimentare l’evento traumatico e spaventoso che porta ripercussioni importanti sulla qualità della vita.

Pensare di avere paura in casa propria è inammissibile. Eppure il 9,3% degli italiani ha paura di stare in casa di giorno, il 22,2% non vuole rimanere solo la notte e il 38,5% della persone teme di uscire di casa lasciandola incustodita. Bisogna, dunque, far diventare nuovamente l’abitazione un luogo in cui ci si sente al sicuro allontanando il rischio di effrazioni. Ecco perché scegliere infissi e serramenti capaci di proteggere le quattro mura sia quando siano in casa che quando siamo fuori.

Cosa sapere degli infissi antieffrazione

I serramenti antieffrazione hanno sei classi che indicano il grado di sicurezza offerto in termini di forzatura dei sistemi di chiusura o dei dispositivi di sicurezza. I modelli variano, dunque, in relazione a quanto rallentano l’effrazione da parte del malintenzionato. Iniziamo dalla classe 1 che offre una minima resistenza alle effrazioni. Può resistere ad uno scassinatore principiante ma non a chi ha una minima esperienza.

Uomo monta finestra
Cosa sapere degli infissi antieffrazione (Designmag.it)

La classe 2 ritarderà l’entrata di circa 3 minuti. Basterà saper utilizzare delle tenaglie o delle pinze per mettere in atto l’effrazione. Saliamo di livello, fino alla classe 3. Qui solo gli scassinatori professionisti sapranno superare l’ostacolo utilizzando strumenti cacciaviti, martelli, piedi di porco. Impiegheranno circa cinque minuti. Contro un serramento di classe 4, invece, servirà un professionista che sappia utilizzare trapani e seghe oltre a pinze e tenaglie e agli altri strumenti citati per compiere l’effrazione.

Le ultime due classi sono consigliate per ambienti diversi dalle case. La classe 5 per attività commerciali e industriali mentre la classe 6 per gioiellerie, banche e archivi. I serramenti antieffrazione classe 5 sono in grado di resistere a tentativi di intrusione con attrezzature elettriche per 15 minuti. Venti minuti è la resistenza, invece, per i serramenti di classe 6 che rallentano le intrusioni con mole ad angolo e disco massimo di 230 mm di diametro. Ora siete in grado di capire quale serramento scegliere per mettere in sicurezza la vostra casa. Solitamente per un appartamento si opta per un infisso di classe 4.

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