L’open space è una soluzione d’arredo che ha fatto tendenza, ma come si torna indietro, dividendo di nuovo i due ambienti?
Tra i vantaggi dell’open space c’è quello di offrire un ambiente accogliente per una lunga serie di attività. Il soggiorno infatti serve sia per accogliere e intrattenere gli ospiti quando vengono a trovarci ma anche, più spesso, per dare alla famiglia la possibilità di rilassarsi.
Quando l’ambiente destinato al soggiorno risulta troppo piccolo, nella maggior parte dei casi si sceglie di buttare giù una parete e unificare questo ambiente con quello della cucina. Questa soluzione porta alla creazione di un open space tra la zona in cui si preparano i cibi e quella in cui si servono o ci si intrattiene. Se dal punto di vista architettonico può risultare interessante, da quello strettamente pratico ci sono diversi contro.
I contro dell’open space e come tornare a due ambienti divisi
Per sua natura l’open space forza la comunicazione tra due ambienti destinati a servizi d’uso completamente differenti. Uno dei contro riscontrati più spesso è che spesso la cucina è in disordine, soprattutto quando si prepara cibo per molte persone: vedere tale disordine dall’area soggiorno non fa un bell’effetto e un disagio simile si crea quando sono gli odori a passare da un ambiente all’altro. Se per gli odori si può ovviare con una buona cappa aspirante, il problema della “contaminazione visiva” rimane importante.
La soluzione migliore in questo caso è optare per strutture divisorie non in muratura, che cioè aiutino a delimitare visivamente i due ambienti senza tenerli nettamente separati.
Una buona soluzione consiste nell’utilizzare librerie come pareti divisorie, in maniera che dal soggiorno non si abbia una vista diretta della cucina. Una seconda possibilità, che però richiede un intervento più importante sulla struttura della casa, è l’inserimento di porte scorrevoli tra un ambiente e l’altro in sostituzione del muro divisorio. Utilizzando porte dello stesso colore delle pareti e con ampie sezioni in vetro si permetterà anche un facile passaggio della luce.
Infine, se la comunicazione visiva tra i due ambienti non è davvero un problema e si desidera semplicemente delimitare due parti di un ambiente unico, un divano con penisola può fungere perfettamente da “arredo di confine”. Per recuperare superfici di appoggio si potrà affiancare al retro del divano una libreria della stessa altezza.