Con la crisi economica, per molte famiglie è difficile sostenere il mutuo della casa, ma ci sono soluzioni per evitare il pignoramento.
Ai giorni d’oggi, sostenere economicamente le rate del mutuo di casa è difficoltoso per molte famiglie italiane. Nel momento in cui si è impossibilitati a pagarlo, subentra la paura del pignoramento.
Di certo, l’idea di perdere la casa che rappresenta l’investimento di una vita può spaventare enormemente. Si pensa ai risparmi e ai sacrifici fatti: per questo diventa di prim’ordine, sapere come evitarlo. Tuttavia, non c’è da disperare poiché esistono diverse soluzioni per eludere il pignoramento.
Pignoramento casa: ecco come evitarlo quando non si riesce a pagare il mutuo
Se non riesci a pagare il mutuo della casa per un periodo prolungato, la banca potrebbe intervenire attraverso vari passaggi. Ad esempio, potrebbe segnalarti come cattivo pagatore o addirittura pignorare lo stabile, mettendo la casa all’asta nel caso in cui si arrivi a un mancato pagamento di 18 rate. Questa situazione può preoccupare milioni di persone in difficoltà economica che, ovviamente, non vorrebbero ritrovarsi a perdere un investimento importante. Tuttavia, non è detto che i mancati pagamenti siano conseguenza diretta del pignoramento. Ci sono infatti diverse soluzioni per evitarlo.
Innanzitutto, si può pensare a sospendere il mutuo, accedendo al fondo di solidarietà per i mutui di prima casa. In questo caso, il pagamento viene sospeso fino ai 18 mesi. Una soluzione più estrema è il saldo e stralcio. Quest’ultimo è un accordo, tra un debitore e un creditore, per mezzo del quale il primo corrisponde al proprio creditore una somma inferiore rispetto a quanto inizialmente dovuto. In questo modo viene meno una parte dell’importo.
Altra soluzione, sebbene non ottimale per tutti, è quella di vendere la casa a un nuovo acquirente che si assume la responsabilità economica del mutuo. Ovviamente è un’alternativa che presenta diverse avversità, innanzitutto la difficoltà di non avere più una casa
Si può anche richiedere la conversione del pignoramento. Ciò avviene attraverso il versamento di un sesto in denaro del debito dovuto ai creditori.In questo caso il debito va ripagato nell’arco di 48 mesi e la somma è pari al valore del bene pignorato, a cui vanno aggiunte le spese giudiziarie. Infine, ci si può rivolgere a un Organismo di Composizione della Crisi, che in collaborazione con l’Autorità giudiziaria, può proporre piani di ristrutturazione del debito o liquidazione del patrimonio del debitore.