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Normative

Se non hai questa nella tua cucina rischi una multa salata: nessuno lo sa ma è obbligatoria

Quando si progetta una cucina è importante prestare attenzione a numerosi dettagli che potrebbero sembrare secondari. Oltre all’aspetto estetico, infatti, esistono alcune normative che regolano l’ambiente della cucina, anche se si tratta di un’abitazione privata.

Il pensiero comune, infatti, è che determinante norme igieniche e di sicurezza riguardino esclusivamente le cucine destinate a un uso pubblico. Al contrario, anche nel contesto domestico è fondamentale curare determinati particolari.

Uno degli aspetti più discussi nella progettazione domestica è la cappa, un elemento di fondamentale importanza. Nonostante questo, in molti si chiedono se sia veramente obbligatorio averla in casa e se sia possibile fare a meno della sua installazione scegliendo un piano a induzione.

A fare chiarezza su questo punto è la normativa, esistono infatti regole ben precise sulla composizione della cucina e in particolar modo sulla presenza della capa, che variano tra i diversi tipi di piano cottura, l’esistenza di sistemi alternativi di ventilazione e l’eventuale presenza di vincoli architettonici in immobili storici o sottoposti a tutela.

Cappa cucina: funzioni e obblighi di legge da seguire

La cappa da cucina è un elettrodomestico estremamente importante in cucina. Posizionata direttamente sopra il piano cottura, è progettata per aspirare vapori, odori e fumi generati durante la preparazione dei pasti.

Cappa cucina: funzioni e obblighi di legge da seguire (designmag.it)

La presenza della cappa è fondamentale, questo dispositivo infatti si preoccupa di mantenere salubre l’aria in cucina, andando così a combattere la formazione di condensa, muffe e depositi di grassi sulle superfici. Inoltre, è bene distinguere le cappe, esistono infatti due tipologie ben distinte: quella aspirante, che convoglia i vapori all’esterno tramite un condotto specifico, e quella filtrante o a ricircolo, ideale per ambienti dove non è possibile realizzare un’uscita esterna.

La prima risulta più efficace nella rimozione di umidità e odori, mentre la seconda si rivela una soluzione pratica e veloce, specialmente in appartamenti o edifici con limitazioni strutturali. Dal punto di vista normativo è bene sottolineare che in Italia la cappa aspirante è obbligatoria esclusivamente in presenza di un piano di cottura a gas. Questo viene regolato dal Decreto del Ministero dell’Interno del 12 aprile 1996 e dalle norme UNI-CIG.

Non solo: la cappa deve essere collegata a un adeguato impianto di ventilazione, pena il rischio di sanzioni anche molto elevate. L’obbligo della presenza di una cappa in cucina decade in presenza di un impianto di ventilazione meccanica controllata, purché questo sia conforme e dimensionato per la cucina.  Invece, se in casa è installato un piano a induzione, non è previsto alcun obbligo di legge.

Tuttavia, nonostante l’assenza di fiamma libera e di un obbligo normativo, le autorità raccomandano l’installazione di una cappa, per evitare che vapori e odori compromettano la qualità dell’aria e la vivibilità degli ambienti domestici.

Emanuela Ceccarelli

Giornalista pubblicista per professione, backpacker per passione. Amo girare il mondo con un podcast crime in cuffia e qualche libro nello zaino.

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