Alla morte del coniuge, gli eredi hanno diritto a ricevere una pensione di reversibilità, in proporzione al contributo pensionistico erogato.
La pensione di reversibilità è una forma di sostegno pensionistico rivolto ai familiari superstiti di un pensionato (o di un lavoratore) deceduto. Si tratta di un pieno diritto del coniuge o della persona unita civilmente al lavoratore deceduto. Questo tipo di trattamento previdenziale viene erogato in modo particolare al coniuge superstite, anche nel momento in cui questi risulti essere percettore di redditi.
La cifra che spetta ai superstiti è variabile. Si basa anche alla situazione reddituale degli stessi. La pensione di reversibilità può essere rivolta ai coniugi, ai figli minorenni o maggiorenni, e ad altri particolari eredi del deceduto. Si tratta di una pensione che viene erogata in base ad una percentuale di quella spettante al soggetto deceduto. La pensione è riconosciuta agli eredi nel caso in cui l’assicurato abbia perfezionato 15 anni di anzianità assicurativa e contributiva.
La pensione di reversibilità è direttamente collegata alla pensione ricevuta dal pensionato prima del suo decesso. Possono accedere alla pensione di reversibilità i familiari della persona deceduta se il defunto era titolare di una pensione di vecchiaia, di anzianità, di invalidità o similari. La pensione di reversibilità corrisponde ad una certa percentuale rispetto alla pensione normalmente ricevuta da soggetto defunto che viene erogata al coniuge superstite, oppure ai figli.
La pensione di reversibilità è riconosciuta sempre al coniuge superstite o unito civilmente al defunto. Ne ha pieno diritto anche il coniuge divorziato purché risulti titolare di un assegno divorzile e che non abbia contratto nuove nozze. Ne hanno diritto, inoltre, i figli minorenni del defunto, i figli non abili al lavoro anche maggiorenni, i figli di maggiore età che erano ancora a carico del defunto e che stanno studiando, con un limite di età di 21 anni.
Nel caso in cui il lavoratore defunto non fosse stato sposato, la pensione di reversibilità verrà erogata ai genitori dell’assicurato o pensionato che abbiano compiuto 65 anni di età e che erano a carico del soggetto defunto. Per ricevere la pensione di reversibilità, però, i genitori non devono risultare titolari di una loro pensione. Nel caso di assenza del coniuge, dei figli e dei genitori, possono accedere alla pensione anche i fratelli del defunto sprovvisti di pensione e che risultavano a carico del soggetto.
Come sottolinea l’INPS è importante che questi soggetti risultassero conviventi con il lavoratore defunto. È possibile anche per i soggetti studenti ricevere questa pensione di reversibilità nonostante l’attività lavorativa, se con un basso reddito derivato da piccole attività. La durata del matrimonio non influisce sul diritto a ricevere la pensione di reversibilità del proprio coniuge defunto.
Questo significa, infatti, che chi è sposato anche da un solo giorno ha la possibilità di vantare lo stesso diritto di chi è stato sposato per più anni. Il coniuge, infatti, ha diritto in automatico alla pensione di reversibilità senza che incida il regime patrimoniale adottato di separazione o comunione dei beni. La pensione di reversibilità viene erogata a partire dal primo giorno del mese successivo a quello della morte del pensionato o del lavoratore.