L’Imposta Municipale Propria (IMU) rappresenta uno degli oneri fiscali più significativi per i proprietari di immobili in Italia.
Introdotto nel 2012, questo tributo comunale ha sollevato numerose questioni, tra cui la possibilità di ottenere esenzioni in casi particolari. Tra questi, emerge un’interessante opportunità legata alla condizione matrimoniale che consente una doppia esenzione dall’IMU. Ma come funziona esattamente?
Prima di addentrarci nella specificità del caso che permette la doppia esenzione dall’IMU, è fondamentale chiarire il concetto di “prima casa”. Sebbene comunemente si faccia riferimento a tale termine per indicare l’immobile principale acquistato da un individuo, dal punto di vista giuridico si parla piuttosto di “abitazione principale”. Questa distinzione non è puramente semantica ma riflette criteri ben precisi: l’esenzione dall’IMU è infatti riservata all’immobile in cui il contribuente ha stabilito la propria residenza e dove vive abitualmente.
Per beneficiare dell’esenzione IMU sull’abitazione principale, il contribuente deve soddisfare contemporaneamente due requisiti: avere la residenza anagrafica nell’immobile e dimorarvi abitualmente. Queste condizioni sono verificate dai comuni attraverso controlli incrociati, inclusa l’analisi dei consumi delle utenze domestiche. Fino al 2013, va ricordato, anche l’abitazione principale era soggetta all’IMU.
Arriviamo ora al cuore della questione: la possibilità per le coppie sposate di godere della doppia esenzione dall’IMU. La legge prevede che i coniugi possano scegliere quale delle due abitazioni considerare come esente da IMU; tuttavia, una recente sentenza (Cassazione ordinanza n. 19684/2024) ha aperto alla possibilità che entrambi gli immobili possano essere considerati come abitazioni principali ai fini dell’esenzione fiscale. Ciò è possibile quando i coniugi vivono separati in due diverse case a causa di specifiche necessità vita quali il lavoro.
In pratica, se ogni coniuge risiede e vive abitualmente in un diverso immobile a causa delle circostanze della vita familiare o lavorativa, entrambe le proprietà possono beneficiare dell’esenzione IMU prevista per l’abitazione principale.
Questa interpretazione estensiva del diritto all’esenzione dall’IMU non solo riconosce le complesse dinamiche familiari contemporanee ma si basa anche sul principio della libertà degli accordi sull’indirizzo della vita familiare assunti dalla coppia sposata. In sostanza, non si tratta più semplicemente dell’esclusione dalla tassazione della cosiddetta seconda casa – che rimane soggetta all’imposta – ma del riconoscimento delle peculiarità dei nuclei familiari moderni e delle loro necessità logistiche ed economiche.