La muffa dalle pareti tende a ripresentarsi poco dopo averla eliminata: i motivi e gli errori che commettono tutti.
La muffa è un problema comune nelle case e spesso difficile da eliminare. Si presenta come macchie nere o brune sui muri, nelle fughe delle piastrelle e negli angoli più nascosti delle pareti. Nonostante i nostri sforzi per sbarazzarcene, tende a tornare più viva che mai. Il motivo? Il modo sbagliato di affrontare il problema.
Ma partiamo dalla base. Perché si forma la muffa sui muri e soffitti? Questo fungo prospera in ambienti umidi e poco ventilati. Le cause principali della sua formazione includono la condensa, che si verifica quando l’aria calda e umida entra in contatto con superfici fredde; le infiltrazioni d’acqua, che derivano da perdite dai tetti, dalle pareti o dai tubi; e la scarsa ventilazione, che favorisce l’accumulo di umidità, fornendo alla muffa il terreno perfetto per crescere.
La muffa, diversamente da quanto si possa pensare, non è solo un problema estetico; ha anche seri effetti sulla salute e sulla qualità dell’aria domestica. Si manifesta con antiestetiche macchie giallastre, brune o nere che si diffondono rapidamente e dal punto di vista della salute, può causare insonnia, nausea, mal di testa, tosse, raffreddori, asma e irritazioni delle mucose. Come se ciò non bastasse, la presenza di muffa porta con sé un odore acre e persistente che rende gli ambienti sgradevoli. Da qui nasce l’esigenza di rimuoverla, tuttavia, spesso in maniera errata, portando solo ad un’eliminazione estetica, ma non definitiva.
Come dire (davvero) addio alla muffa
Molti pensano che la candeggina sia la soluzione ideale per eliminare la muffa. Tuttavia, questo metodo è inefficace e può persino peggiorare il problema: la candeggina rimuove solo le macchie visibili, ma lascia intatte le radici del fungo. A dirla tutta, questa sostanza fornisce addirittura acqua alla muffa, favorendone la ricrescita. Come spiega il micologo Heike Neumeister-Kemp, la candeggina scolorisce la muffa ma non la elimina, permettendole di comparire entro sei settimane.
Per eliminare definitivamente la muffa, è dunque essenziale affrontare le cause dell’umidità oltre che le manifestazioni visibili. Un metodo semplice ed efficace è l’uso dell’aceto bianco. Per sfruttare appieno il suo potenziale, è necessario mescolare aceto bianco e acqua in una soluzione all’80% di aceto; inumidire un panno con questa soluzione e passarlo sulle macchie di muffa. Infine, risciacquare.
Questa potrebbe essere un’opzione indubbiamente più valida della candeggina, tuttavia, per una soluzione definitiva, sarebbe il caso di considerare interventi professionali che non solo eliminano il problema, ma ne prevengono la formazione.
Dal canto nostro, per far sì che questa non si presenti più, è bene assicurarsi che gli ambienti siano ben ventilati e che non vi siano eventuali perdite dai tetti. Anche utilizzare prodotti specifici antimicotici può rivelarsi utile: non solo eliminano la muffa visibile, ma prevengono anche la sua ricrescita. Infine, installare un impianto CTA può purificare l’aria e, di conseguenza, eliminare condensa e umidità.