Se affitti casa ora devi pagare anche un extra, duro colpo per i cittadini: ancora aumenti

Attenzione, se affitti casa devi pagare un contributo aggiuntivo anche se potresti non saperlo, ecco di cosa si tratta.

Le spese da sostenere per un immobile sono diverse, poco cambia se non si ha la possibilità di acquistarlo, magari perché non si hanno i requisiti necessari per ottenere un mutuo. Ci sono però delle regole ben precise che è importante conoscere anche se sei tu quello che deve affittare casa, magari perchè hai ereditato qualcosa e vuoi cercare di ottenere un guadagno. C’è infatti una spesa extra che è necessario mettere in conto, anche se non tutti potrebbero esserne a conoscenza, per questo è necessario sapere come dover agire per evitare problemi.

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Quando si affitta casa c’è un costo aggiuntivo da sostenere – Foto: Deisgnmag.it

Trovare l’inquilino adatto potrebbe non essere così semplice, è indispensabile quindi mettere in chiaro le cose da subito. E’ necessario innanzitutto versare una cifra apposita, in qualità di deposito cauzionale, che serve come garanzia per proteggere l’immobile e rispettare il contratto di locazione che si andrà a sottoscrivere.

Il deposito cauzionale è importante se affitti casa

Il deposito cauzionale può essere chiamato anche cauzione ed è una somma che deve essere versata in anticipo, in genere pari a una o due mensilità del canone di affitto. La tempistica è determinante, è fondamentale pagare in corrispondenza con la consegna delle chiavi.

Il proprietario può quindi sentirsi più tranquillo nel caso in cui l’inquilino non dovesse rispettare tutti gli obblighi pattuiti, in caso contrario andrà sempre restituita. Questa può essere invece trattenuta solo se si verificano alcune situazioni ben precise:

  • mancata manutenzione ordinaria dell’immobile;
  • danni all’immobile;
  • sfratto per morosità e relative spese legali;
  • mancato pagamento delle spese a carico dell’inquilino;
  • mancato pagamento di uno o più canoni di locazione;
  • rifiuto dell’inquilino di permettere l’accesso al proprietario per giustificati validi (ad esempio, perdita della vendita dell’immobile).
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Al momento della consegna delle chiavi è fondamentale che tutto sia in regola – Foto: Deisgnmag.it

A tutela degli affittuari c’è la legge (articolo 11 Legge n. 392/1978), secondo cui la cauzione non può mai superare le tre mensilità, stabilite sulla base dei dettagli contrattuali. Non è comunque obbligatorio richiedere il deposito cauzionle. E’ bene comunque sottolineare quanto questa voce sia totamente diversa dalla caparra, quest’ultima è infatti solo una somma che si decide di versare per confermare di avere intenzione di acquistare un bene. Qualora tutto dovesse andare a buon fine, è possibile restituirla ovvero imputata alla prestazione dovuta (cosiddetta caparra confirmatoria).

Attenzione, la cauzione produce ogni anno gli interessi al saggio legale, da corrispondere alla fine di ogni anno al conduttore. L’entità del tasso di interesse viene stabilita ogni dodici mesi dal Ministero delle Economie e Finanze, per il 2024 è pari al 2,2%. Una volta conclusa la locazione, il proprietario dovrà restituire all’inquilino la cauzione aumentata degli interessi. Questo passo può avvenire se si verificano due importanti condizioni:

  • rilascio dell’appartamento e consegna delle chiavi al proprietario;
  • verifica che tutti gli obblighi contrattuali stabiliti nel modello del contratto di affitto siano stati rispettati.

Il termine per la restituzione del deposito per gli affitti si prescrive in 10 anni dalla fine del contratto di affitto.

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