Il mondo degli appassionati di interior design aspetta con una certa fibrillazione la nuova edizione del Salone del Mobile 2023, la cui campagna di promozione, quest’anno, è stata affidata allo studio Leftloft che ha curato il design della comunicazione insieme a Gio Pastori, illustratore, papercutter e collagista ultrapop di fama internazionale. La combo artistica ha dato vita ad una serie di manifesti in cui sono condensati identità, temi e protagonisti della manifestazione, in un lessico contemporaneo che è anche un ritorno alle origini.
Do you speak design? Un abbecedario colorato e divertente per pubblicizzare il Salone del Mobile 2023
Innovazione e ritorno alle origini, futuro e continuità: il concept di questo lavoro visivo unisce gli opposti e ci regala un sunto originale, un racconto visivo dominato dal colore e da un nuovo alfabeto del design ispirato a Bruno Munari.
L’idea sviluppata da Leftloft è mostrare archetipi e icone che raccontano i protagonisti del Salone, gli oggetti attorno ai quali si è sviluppato il sistema del design milanese. Questi oggetti vanno a comporre i 26 manifesti della nuova campagna di comunicazione del Salone del Mobile.Milano 2023.
Sono 26 come le lettere dell’alfabeto, e ogni lettera sta per un oggetto o un complemento di arredo che sono l’essenza stessa del Salone: A is for armchair, B is for bookcase, C is for chair.
A colorare il tutto e renderlo visivamente accattivante ci ha pensato uno degli artisti più amati del panorama italiano contemporaneo, Gio Pastori, che ha pure commentato la sua opera: “Illustrare un abbecedario di oggetti, un mezzo che inviti il pubblico a re-imparare a leggerli, guardarne l’anima, svincolandosi da trend o brand“.
Una richiesta solo apparentemente semplice, quella arrivata dal Salone del Mobile attraverso Leftloft, che insieme intendono puntare i riflettori sugli oggetti come essenza del Salone. Per realizzarla Pastori ha individuato una combinazione cromatica brillante, a tratti molesta, per ostacolare l’immediata messa a fuoco dei soggetti.
“Linee essenziali e volumi discreti sono inseriti in un’atmosfera onirica e fluttuante, dettata da prospettive errate e assonometrie improbabili“, ha concluso Pastori.
Il frutto di tanto lavoro ci aspetta nei prossimi giorni e lo potremo ammirare sui social, sui cartelloni pubblicitari delle città, sulla carta stampata e nei banner delle pagine dei quotidiani online.