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Sai qual è la categoria catastale del tuo immobile? Se è in C2 arriva la stangata

Conoscere la categoria catastale di un immobile di proprietà permette di sapere i costi da sostenere. Con la C2 si usciranno molti soldi.

Quali immobili rientrano nella categoria catastale C2 e a quanto ammontano le tasse da versare? Proponiamo una panoramica che scioglierà diversi dubbi anche se la risposta potrebbe non piacere.

Le categorie catastali classificano gli immobili in base a determinate caratteristiche. Sono state introdotte nel 1939 e ancora oggi consentono di definire la rendita catastale e di calcolare il reddito imponibile secondo tassazione. Sono fondamentali, dunque, per il conteggio dell’IMU, per i contratti di vendita o affitto e per la richiesta dei Bonus casa. I gruppi identificativi degli immobili in Italia vanno dalla A alla F. Permettono di associare l’immobile ad una specifica destinazione d’uso.

Le prime tre categorie, A, B e C racchiudono genericamente gli immobili ad uso ordinario del settore residenziale, urbano e terziario. Le categorie catastali D, E e F, invece, riguardano gli immobili a destinazione speciale ossia rispettivamente grandi strutture produttive (banche e ospedali), attività pubbliche e di culto e immobili a categoria catastale fittizia (assegnazione provvisoria). Oggi vogliamo approfondire la categoria catastale C2. 

Gli immobili della categoria C2: tasse e caratteristiche

Fanno parte della categoria catastale C2 i magazzini, i locali di deposito, stoccaggio merci e prodotti, le pertinenze come cantine, soffitte e fienili. Con riferimento alle nuove costruzioni sono considerate unità immobiliari indipendenti le cantine, i depositi e le autorimesse con accesso da strada o corte esclusiva. Sugli immobili di categoria C2 (spetta all’Agenzia delle Entrate stabilite l’accatastamento) i proprietari devono pagare la TARI – imposta sui rifiuti – nonché l’IMU solo se il locale non è una pertinenza dell’immobile adibito ad abitazione principale.

Chi dovrà spendere di più per le pertinenze (Designmag.it)

Secondo la Legge, infatti, l’IMU non si paga sulla prima casa incluse le pertinenze nel numero massimo di tre appartenenti a differenti categoria catastali. Chi ha l’obbligo di pagamento dell’IMU su un immobile di categoria C2 associato ad una ristrutturazione con i Bonus edili potrebbe avere una brutta sorpresa. Se il valore della casa risultasse più alto a causa dei lavori di efficientamento energetico anche la rendita catastale andrebbe ricalcolata.

Essendo le tasse conteggiate in base alla rendita va da sé che l’IMU aumenterebbe e il cittadino si troverebbe a spendere più soldi. Spetta al proprietario comunicare la variazione della rendita catastale in seguito ad interventi di riqualificazione energetica con aumento della classe energetica. Il Fisco verificherà che tale obbligo sia stato rispettato.

Valentina Trogu

Giornalista pubblicista, Web content writer, scrittrice e mediatrice familiare. Laureata in sociologia-analisi delle politiche sociali. Mi occupo della stesura di articoli toccando varie tematiche tra cui economia, salute, tecnologia, attualità. In questo modo posso coltivare la mia passione per la scrittura e cercare di rendere fruibili le informazioni ad un maggior numero di persone.

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