Il nuovo decreto lavoro cambia un fattore importante del rogito notarile per la casa: non sarà più obbligatorio inserire uno specifico dato e questo rappresenta un cambiamento drastico.
Acquistare casa, ormai lo sappiamo, non implica soltanto cercare l’immobile e quindi pagare chi lo vende o riuscire ad ottenere il mutuo dalla banca o pagare le tasse all’Agenzia delle Entrate. Comprare casa significa anche doversi mettere in contatto con un notaio e avviare l’iter del rogito per l’acquisto, voce questa che possiamo definire tra più dispendiose tra le spese accessorie dell’acquisto di casa.
Il nuovo Dl. lavoro, attualmente in discussione al Senato, contiene una proposta di modifica molto importante proprio per quanto riguarda i rogiti immobiliari e che va ad incidere direttamente sulle informazioni che riguardano le provvigioni pagate ai mediatori. Parliamo, in effetti, della somma che viene versata all’agente immobiliare che si è occupato della vendita.
Tra gli emendamenti del Dl. lavoro quello che riguarda più a stretto giro i rogiti notarili per gli acquisti immobiliari prevede l’eliminazione dell’obbligo di indicare l’ammontare della somma pagata all’agente immobiliare.
Si tratta di una modifica che va a semplificare uno degli adempimenti del decreto legge n. 223/2006 e si tratta di un cambiamento particolarmente richiesto e bene accolto dagli operatori del settore. Una norma considerata ingiusta, visto che tra le figure professioniste coinvolte nella compravendita di una casa, i mediatori sono ad ora gli unici che devono dichiarare in rogito quanto hanno acquisito in compenso.
Fino ad ora, infatti, nel rogito dovevano essere riportati l’importo della provvigione e il dettaglio sulle modalità di pagamento. Con l’approvazione del nuovo decreto sarà solo necessario inserire il numero di fattura.
Il presidente di Fiaip, Gian Battista Baccarina, parla di un cambiamento che porta con sé un duplice obiettivo: protezione della privacy per tutte le parti coinvolte, ma anche maggiore libertà di contrattazione economica tra il cliente e l’agente immobiliare.
In ogni caso sarà garantita la trasparenza e si eviterà l’evasione fiscale che è poi il punto che preoccupa di più. Tutto merito dell’obbligo di fatturazione elettronica introdotto definitivamente nel 2024 che consente di ricostruire la catena di pagamenti effettuati per il servizio di mediazione.
Lo stesso emendamento conferma il diritto alla detrazione fiscale del 19% sulle spese sostenute per le provvigioni pagate agli agenti fino ad un massimo di mille euro. Si tratta di un beneficio che garantisce un piccolo supporto economico ai compratori che si rivolgono ad un mediatore quando acquistano casa.