I tessuti a zero impatto ambientale sono largamente utilizzati nell’industria dell’abbigliamento, all’arredo per la casa, e anche per realizzare rivestimenti per il divano.
Di recente sono stati ricavati tessuti di ottima qualità dalla pianta di loto e dalla ginestra, molto apprezzati per la qualità e la resistenza, che potranno essere utilizzati in futuro proprio per realizzare rivestimenti per il sofà.
Mentre la fibra prodotta dalla ginestra è una novità assoluta, lo stesso non si può dire del tessuto ottenuto dalla pianta di loto. Infatti, da secoli in Birmania vengono ricavate le fibre dal loto e impiegate per produrre stoffe destinate a realizzare abiti dei monaci buddisti di rango elevato, sciarpe oppure per ornare le statue di Budda.
Il merito di aver scoperto il loto per produrre un nuovo tessuto pregiato, denominato Lotus Flower, è stato però del brand di lusso Loro Piana, noto a livello internazionale per i suoi tessuti di eccezionale qualità.
Invece, l’Università di Calabria ha brevettato un metodo di estrazione altamente sostenibile per estrarre una fibra ecologica dagli steli della pianta di ginestra.
La nuova tecnologia, sperimentata da un team di ricercatori del Dipartimento di Chimica e Tecnologie chimiche dell’ateneo calabrese, non utilizza reagenti chimici o biologici, ma si avvale solamente di piccole quantità di acqua che si possono riciclare semplicemente filtrandole.
Inoltre, non produce scarti di lavori pericolosi o speciali, ma solo quantità minime di fanghi senza inquinanti o cattivi odori, da smaltire come concimi o additivi dei terreni all’interno della stessa filiera.