Riunione di condominio: ecco cosa rischia adesso chi non ci va | Tanti nei guai

Partecipare alla riunione di condominio è un diritto del condomino ma in caso di assenza quali sarebbero i rischi?

Chi vive in un condominio sa quanto sia importante partecipare alle riunioni perché è durante queste che si delibera sulle questioni importanti.

L’amministratore deve inviare un avviso di convocazione all’assemblea condominiale con un preavviso di almeno cinque giorni. La convocazione può avvenire per motivi ordinari o straordinari: la prima svolta una o due volte l’anno, la seconda in base alle necessità. Può succedere però che qualche condomino non si presenti alla riunione, in questo caso qual è il rischio che corre?

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La riunione condominiale è lo strumento che hanno i condòmini per deliberare su questioni importanti che riguardano tutti gli aspetti principali del condominio: per esempio, dalla nomina dell’amministratore all’installazione di telecamere. Tutti i condòmini hanno diritto a partecipare alla riunione di condominio anche se la presenza non è obbligatoria. Quindi, nel caso in cui i proprietari non sono interessati ai punti messi nell’ordine del giorno possono decidere di non presentarsi.

Assenza riunione di condominio
Riunione di condominio: rischi in caso di assenza? (Designmag.it)

Il condomino assente non potrà essere sanzionato in nessun modo, anche se non essere presente potrebbe essere un grave errore. Infatti, secondo la legge le decisioni prese durante la riunione di condominio sono vincolanti per tutti i proprietari. Ciò significa che il condomino assente deve accettare le conseguenze delle decisioni prese con il quorum e sarà comunque obbligato a pagare per le spese deliberate durante l’assemblea.

Insomma, non partecipando alla riunione il condomino perde la possibilità di essere determinante nella votazione o di apportare informazioni che potrebbero cambiare l’esito della riunione. Tuttavia, il condomino assente può impugnare la delibera adottata entro 30 giorni a partire dalla notifica del verbale davanti a un giudice. Questa però deve essere contestata solo se è illegale o contraria al regolamento condominiale. Insomma, non perché la decisione presa dall’assemblea condominiale non è gradita.

Nel caso in cui l’assenza è per un impedimento personale, il condomino può procedere con la delega. In questo modo il condomino è “assente giustificato” e può far valere il suo diritto di voto. Diverso, invece, il caso in cui il condomino non va alla riunione perché non ha ricevuto l’avviso di convocazione o lo riceve in ritardo. Anche in questo caso può impugnare la delibera entro 30 giorni dal verbale, ma in assenza di verbale perché non ricevuto il diritto all’impugnazione non “ha data di scadenza”.

Infine, assentarsi dalla riunione è una tattica che spesso i condomini usano per non prendere una decisione sul momento per poi contestare successivamente la delibera. In realtà, si ottiene lo stesso risultato partecipando all’assemblea ma astenendosi dal voto.

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