Si avvicina la scadenza dell’IMU e bisogna prepararsi in tempo considerando anche la variazione delle rendite catastali.
A dicembre 2024 bisognerà pagare il saldo dell’IMU, ma questa scadenza sarà diversa dalle altre per l’avvio della riforma delle aliquote e la variazione delle rendite catastali.
Le unità immobiliare iscritte in Catasto, subiranno una modifica per riqualificazione, cambio d’uso o ristrutturazione, in tutti gli altri casi che hanno migliorato l’immobile. In atto una serie di controlli previsti su chi ha usufruito del Superbonus, Ecobonus e tutte le detrazioni edilizie.
Variazione delle rendite catastali e IMU da pagare
Gli immobili che hanno subito una ristrutturazione hanno generato delle variazioni ai fini catastali. Inoltre, bisogna considerare tre tempi per poter calcolare l’IMU in modo corretto. I diversi periodi sono così articolati: 1) se il lavoro è iniziato in corso d’anno, per i mesi precedenti è valida la vecchia rendita; 2) per il periodo in cui i lavoro sono in corso, il valore da considerare è l’area edificabile; 3) terminato i lavori, bisogna presentare la documentazione per l’aggiornamento dei dati catastali.
Pertanto, il calcolo dell’IMU dopo la ristrutturazione si dovrà effettuare su tre rendite catastali diverse in base al periodo dell’esecuzione dei lavori, e il calcolo sarà effettuato su tre diversi imponibili.
Inoltre, in alcuni casi è possibile che il Comune effettui una revisione delle zone catastali. Il Comune, in questi casi deve comunicare ai proprietari il cambio di rendita catastale. La rendita ha valore dal primo gennaio dell’anno successivo.
Nel caso la rendita catastale non coincida con la destinazione d’uso, bisogna presentare la denuncia di variazione attraverso la procedura dedicata Docfa.
L’IMU bisogna pagarla anche sugli immobili inagibili o inabitabili con una riduzione del 50%. Per ottenere la riduzione è richiesta la documentazione che attesti lo stato dell’immobile. È possibile anche presentare una dichiarazione sostitutiva di notorietà, oppure, è possibile chiedere all’ufficio tecnico del Comune un sopralluogo, in questo caso le spese dei tecnici sono a carico del proprietario dell’immobile.
È possibile controllare la rendita catastale del proprio immobile attraverso vari metodi, da considerare che nella dichiarazione dei redditi questo dato è già riportato con la rivalutazione del 5%. Per aiutare il contribuente, è disponibile un servizio dedicato di consultazione delle rendite catastali gratuita, nell’area riservata dell’Agenzia delle Entrate. Per utilizzare il servizio il richiedente deve inserire alcuni dati: la rendita, l’ufficio Provinciale dove è ubicato l’immobile e i dati identificativi catastali. Ci sono anche altri metodi per ottenere velocemente una visura catastale, ma alcuni sono a pagamento.