Se c’è da fare la ristrutturazione del bagno per organizzarsi serve capire quanto tempo è necessario, in base alle varie fasi.
In casa il bagno è uno degli ambienti che ha bisogno di più manutenzione, e a un certo punto può rendersi necessaria una vera e propria ristrutturazione. Al di là dell’entusiasmo da cui ci si fa prendere all’idea di poterlo rimettere a nuovo però emergono subito alcune questioni. La principale riguarda i tempi necessari, per riuscire a organizzarsi di conseguenza.
Una fase da considerare a monte del progetto è quella della scelta di una ditta a cui affidare il lavoro. Le figure coinvolte per realizzare un bagno sono diverse, dal piastrellista all’idraulico, ma quando l’incarico si affida al progettista. Dopodiché sarà lui a occuparsi di contattare i vari professionisti e coordinare i lavori in accordo con il committente.
Per stendere il progetto occorre un sopralluogo propedeutico che di solito dura circa un paio d’ore. Si tratta di un passaggio che serve al professionista per verificare i vincoli della struttura e dell’impianto, ad esempio per posizionare i sanitari. A volte si fa qualche piccola demolizione già durante il rilievo per fare alcune verifiche, ma solo se strettamente necessario.
Dato che il sopralluogo è necessario per poter elaborare il progetto definitivo non si può partire il giorno dopo. Di base il progettista prende almeno una settimana per definire organizzazione, materiali e dettagli estetici del nuovo bagno. A questa prima bozza seguono le correzioni sulla base di ciò che desidera il cliente, e il tutto può dilatare i tempi di inizio di qualche settimana.
Un’altra fase che richiede due o tre settimane è quella della scelta e del reperimento dei materiali. Alla scelta in negozio segue infatti l’ordine, ma i tempi di consegna non sono sempre celeri e prima di avere tutto il necessario il cantiere non parte. Quando arriva tutto si parte con la demolizione e la rimozione degli arredi precedenti, per cui sono sufficienti uno o due giorni.
La durata del cantiere varia a questo punto in base a quanto radicale sia la ristrutturazione. Se si interviene sugli impianti occorrono almeno due settimane, altrimenti se i materiali sono pronti ne basta una per sistemare i rivestimenti e i sanitari. Bisogna anche considerare i tempi di asciugatura, che variano in base all’umidità della stanza e al periodo.
Per chiudere definitivamente il cantiere serve poi qualche settimana di collaudo per essere sicuri che gli interventi non abbiano portato danni. In tal caso possono servire delle riparazioni che allungherebbero i lavori di qualche giorno. Facendo il calcolo, dalla scelta del professionista alla fine dei lavori passano almeno due o tre mesi.