Ristrutturare casa senza il bonus del 110% è possibile con alcune agevolazioni alternative che sono altrettanto valide economicamente.
Il beneficio dello sconto in busta paga con possibilità di accedere ad un maxi contributo per la ristrutturazione di fatto è stato cancellato. Oggi ne esiste uno del tutto simile ma ad importo ridotto ma questo viene erogato con una formula differente anche nel pagamento quindi è giusto dire che si tratta di qualcosa di profondamente diverso anche se il nome è simile.
Oltre i bonus noti che sono quindi la scontistica diretta, ce ne sono altri anche meno noti che però possono essere specifici per la propria condizione e dare un vantaggio economico veramente di alto impatto sulla spesa per la ristrutturazione di un immobile. Questa analisi oggi va fatta con molta cura perché dopo l’approvazione della direttiva case green di fatto tutti coloro che hanno una casa non nuovissima dovranno apportare modifiche, quindi meglio farlo con i sussidi statali.
Ristrutturare casa, le agevolazioni che nessuno conosce
Il 110% ha destato scalpore perché era un sostegno molto importante, una cifra netta e quindi ha aiutato tantissime persone a ristrutturare senza spendere un solo euro. Uno dei maggiori benefici presenti oggi sul mercato è quello al 50% che permette di ottenere un massimo relativo a 96 mila euro, su unità immobiliare. Anche in questo caso bisogna approfittarne perché la soglia dal prossimo anno scenderà ulteriormente al 36% con tetto massimo di 48 mila euro, quindi questo è sicuramente il momento giusto.
Altra agevolazione è quella che arriva al 65% e che dipende dal tipo di lavoro richiesto. Per quanto riguarda la sicurezza invece si arriva all’85% con il sismabonus che è un’agevolazione fiscale rivolta a determinate categorie di lavori. Anche per eliminare le barriere architettoniche si può richiedere il beneficio del 75%, questa agevolazione sarà disponibile per tutto il 2024.
Tutte queste formule vengono erogate con possibilità di detrazione, questo significa che i cittadini conteggiano la cifra spettante in relazione alla percentuale e la inseriscono come bonus direttamente nella dichiarazione dei redditi, quindi come detrazione diretta sull’IRPEF da pagare. Le somme spettanti vengono suddivise in dieci rate, una ogni anno, da applicare all’atto della dichiarazione. Quindi il passaggio successivo è qualcosa di molto soggettivo, coloro che risultano a debito dovranno comunque saldare quanto dovuto in relazione alle tasse da pagare, quelli a credito riceveranno il corrispettivo economico oppure ci saranno soggetti con parità e quindi non dovranno né pagare né ricevere nulla.