Riscaldamento in condominio: è possibile staccarsi e chi paga le spese?
I prezzi del gas per il riscaldamento sono di nuovo in rialzo e potremmo decidere di staccarci da quello condominiale, ma si può fare?
Non è infrequente voler diventare autonomi per quanto riguarda l’uso dei termosifoni, e come sappiamo nei condomini spesso ci sono tante discussioni. Ma conoscendo bene le normative possiamo prendere le decisioni giuste.
Non è sufficiente, infatti, informare in assemblea la volontà di staccarsi dal riscaldamento condominiale, e iniziare i lavori nel proprio appartamento. E non basta nemmeno che i condomini siano tutti d’accordo. Per comprendere bene cosa fare, dobbiamo rifarci all’articolo 1118 del Codice Civile che stabilisce tutti i passaggi da rispettare, i diritti e anche i doveri. Dunque la risposta alla prima domanda, ovvero se ci si può distaccare dal riscaldamento condominiale, è sì, anche se non sempre. L’inquilino che desidera fare questo passaggio dovrà dimostrare con una perizia tecnica che il suo distacco non provochi squilibri o malfunzionamenti nell’impianto del condominio, e non solo.
Cosa dice l’articolo 1118 per quanto riguarda il distaccamento dal riscaldamento condominiale?
Si tratta dunque di una decisione che non può essere presa alla leggera, e l’inquilino che decide di distaccarsi dovrà valutare i pro e i contro, e se l’avvio di un impianto autonomo gli gioverà sulle spese.
Stefania Guerra
Appassionata di lettura e di scrittura creativa, autrice di un racconto e di un romanzo, opero nel copywriting e nel digital marketing dal 2018; collaboro con diversi siti di informazione e per una testata giornalistica.