Riscaldamento condominiale, chi decide l’orario di accensione e la temperatura? Cosa sapere per tutelarsi

Quando si vive in condominio con riscaldamento centralizzato è necessario sapere chi decide l’accensione e le modalità di utilizzo.

Le temperature, dopo la fine dell’estate, iniziano ad abbassarsi, circostanza che richiede l’accensione dei termosifoni all’interno delle abitazioni. Per procedere, però, bisogna sempre tenere conto delle disposizioni nazionali in merito che stabiliscono le date per accendere i riscaldamenti e le modalità di utilizzo.

In molti, però, si chiedono come si stabiliscono i regolamenti quando si vive in un condominio che dispone di riscaldamento centralizzato. L’accensione e le ore di attivazione possono essere stabilite in due modi, ma anche in questo caso si dovrà comunque tenere conto delle normative a livello nazionale che prevedono una suddivisione del territorio in sei zone climatiche.

Riscaldamento condominiale, chi decide l’accensione e gli orari di utilizzo

Con l’arrivo della stagione invernale, si potrà procedere con l’accensione dei riscaldamenti all’interno degli ambienti chiusi, comprese le abitazione. Bisogna, però, sapere che l’attivazione dei termosifoni è regolata da alcune norme a livello nazionale.

Termosifone
Termosifoni, chi decide quando accenderli in un condominio (Designmag.it)

Nel dettaglio, le disposizioni stabiliscono la suddivisione del territorio in sei zone climatiche, dalla A alla F in base alle temperature registrate. Per ogni area è stata stabilita una data di accensione dei riscaldamenti, che varia dal 15 ottobre al 1° dicembre, e di spegnimento, dal 15 marzo al 15 aprile. Inoltre, anche le ore di utilizzo variano in base alla zona climatica, dalle 6 per quelle più calde alle 14 ore giornaliere per le zone più rigide. Non vi sono limitazioni, invece, per la fascia F che viene considerata quella più fredda di tutto il Paese. È necessario precisare, però, che i comuni possono chiedere una deroga dei limiti per motivi giustificati dal clima. Infine, le disposizioni nazionali impongono che le temperature per le abitazioni non possono superare i 19°, con una tolleranza di 2 gradi, dunque è possibile impostarla sino ai 21°.

Queste norme valgono anche per quanto riguarda i condomini con riscaldamento centralizzato, per cui, però, bisogna fare delle precisazioni. A scegliere le modalità ed i periodi di accensione è l’assemblea condominiale o, in mancanza di delibera, l’amministratore, ma in entrambi i casi si dovrà tenere conto delle disposizioni nazionali o di eventuali deroghe al comune in cui si trova lo stabile. Non solo, secondo le norme nazionali, un riscaldamento centralizzato, da cui ci si può staccare in determinati casi, può rimanere acceso dalle ore 5 alle 23 e non potrà superare la temperatura stabilita (19-21°).

La decisione verrà, poi, riportata sul regolamento di condominio. Questa potrebbe subire delle modifiche nel corso della stagione invernale, ma per apportarle sarà necessario convocare una nuova assemblea e votare la variazione.

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